ILICIC, AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA...
Premessa: Josip Ilicic non sarà mai un titolare della Fiorentina. O meglio... non farà mai parte dell'undici ideale di "questa" Fiorentina. Troppo diverso, troppo lontano tatticamente dal Montella-pensiero. Allo stesso tempo Ilicic, da qui a maggio, di partite ne giocherà parecchie, addirittura potrebbe essere la mossa a sorpresa di Montella. Nel momento decisivo, quando la qualità (un calcio piazzato, un tiro da fuori) spesso fanno la differenza. Torniamo indietro di qualche mese, al 4-3-3 sognato in estate. Cuadrado a destra, Rossi a sinistra, Gomez nel mezzo. Poi il 3-5-2: Cuadrado e Pasqual (Vargas) sulle fasce, Rossi e Gomez di punta. Infine il 4-3-1-2. Qualcuno disse, ora finalmente tocca allo sloveno. E invece no: Rossi e Gomez di punta (e da lì non si scappa), con Cuadrado tra le linee. Oppure Borja Valero, come successe a Genova quando Super Mario fece doppietta (quel giorno era assente Cuadrado). All'occorrenza il colombiano si allarga e si torna al 4-3-3. Ed Ilicic? Ricordate lo spilungone balcanico pagato 9 milioni di euro, quella sorta di oggetto misterioso icona del pensiero lombrosiano, vagamente somigliante a Lurch della “famiglia Adams”? Quello che gioca solo col sinistro, spacciato come valore aggiunto, fantasista, tre-quartista, in grado di scompaginare le difese avversarie (almeno a Palermo lo faceva...) capace di aggiungere estro ed imprevedibilità alla manovra viola? Ci spiace, ci siamo sbagliati. Anzi, per dirla alla Battisti... “Ti stai sbagliando, chi hai visto non è, non è Ilicic”. Josip non si è inserito, Josip non è stato capito, Josip e Montella non si sono presi. Fin dai primi giorni a Moena, quando Josip osò dire: “Montella mi vede mezz'ala in un centrocampo a 5? Bah, non lo so...
Io però non ho mai fatto la mezz'ala, sopratutto non la voglio fare”. Ecco, i guai di Ilicic cominciano quel giorno, insieme ad una condizione fisica che non lo aiuta, ad una ricaduta subìta in nazionale, che di certo non ha aggiunto chiarezza ad un rapporto (con Montella) a dir poco lacerato. E così siamo arrivati al 2014, ad una Fiorentina falcidiata dagli infortuni, oberata dagli impegni... coppa, ancora coppa, campionato. 9 partite in 26 giorni tra febbraio e marzo. E allora serve l'aiuto di tutti, sopratutto di quelli che hanno qualità, stoffa, che possono dare qualcosa in più. Anche se magari, tatticamente, non rappresentano l'ideale dell'allenatore. Insomma con Ilicic... aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più. Dal campionato, che vede la Fiorentina ancora in corsa per un posto Champions, all'Europa League che vede i viola oramai negli ottavi attesi dalla Juventus. Alla coppa Italia, con i gigliati in finale contro il Napoli. E allora, cosa c'è di meglio di un solista che in una partita secca (al massimo andata e ritorno) trova l'acuto vincente, il colpo da biliardo che fa filotto e vince la partita? Ecco, tutto questo è Josip Ilicic. Lo sloveno ha fatto un passo verso Montella, si è messo a disposizione, gioca più semplice, rientra in difesa, recupera palla. Montella ha fatto un passo verso Ilicic, gli da fiducia, libertà d'azione, unico anarchico in uno scacchiere tattico quasi talebano. Montella ed Ilicic, si stanno trovando a metà strada. Per la felicità del calcio, per la felicità dei tifosi della Fiorentina. Se poi son rose...