UNA DOPPIETTA DA CUI RIPARTIRE
La Fiorentina ha subito in casa l’ennesima sconfitta beffarda, anche se come al solito le responsabilità dei viola sono innumerevoli. Fa pensare che il risultato ottenuto contro la Dea e il conseguente amaro in bocca, si siano presentati soltanto due settimane fa, contro il Milan, un’altra big ormai indiscussa di questo campionato. La sensazione che più si fa sentire è quella di un grosso limite che attanaglia la Fiorentina nel corso di questa stagione: contro le grandi, in sostanza, c’è poco da fare. Quando vogliono, sono capaci di infilzare a proprio piacimento. Passi questo, ma non i punti persi contro squadre di caratura ben meno preziosa. È altrettanto vero che, ormai, ragionare col senno di poi non serve, poiché l’annata dei viola ha preso da tempo una direzione ben precisa: una estenuante e faticosa lotta per la salvezza che non sembra avere mai fine.
In questo contesto occorre prendersi le proprie responsabilità e, fino alla fine della stagione, guardare i pochi aspetti positivi. Il primo è scontato e non è aspetto, è una persona: Dusan Vlahovic. Il serbo, questa mattina, è stato meritatamente lodato da tutti i quotidiani nazionali. Un ragazzo che si sta rivelando un vero diamante, l’unico reale trascinatore su cui la Fiorentina può contare. Il solo capace di riprendere in mano la situazione e di segnare una doppietta quando la gara pareva ormai chiusa. E allora, forse, la Fiorentina deve ripartire proprio da quei due gol siglati contro il club più osannato degli ultimi 4 anni. Deve esserci un minimo di speranza, non di acciuffare la salvezza (che a scanso di disastri irripetibili dovrebbe lentamente arrivare), ma di riuscire a proiettare questa fame del serbo in ottica futura, rinnovo permettendo. Da oggi si prospettano 3 partite in otto giorni: il Sassuolo (sabato prossimo), poi il Verona il martedì successivo e infine la Juventus il 25 aprile. Tre clienti non facili, anzi, difficilissime. Ottenere anche solo 4 punti da questi incontri sembra un miraggio. L’unica soluzione è sperare che, incontrando l’Atalanta, la Fiorentina abbia preso le giuste misure e si sia resa conto, per necessità, di cosa significhi combattere contro una big. Anche perché ormai è chiaro, quest’anno per i viola sono tutte big.