UN ENIGMATICO ITALIANO. TERZA NEOPROMOSSA CHE BATTE I VIOLA

25.04.2022 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
UN ENIGMATICO ITALIANO. TERZA NEOPROMOSSA CHE BATTE I VIOLA

La Fiorentina non cambia, è sempre la stessa. Possono mutare i calciatori, gli allenatori e anche le proprietà, puoi giocare in casa o in trasferta, ma c’è una costante che ci perseguita: quando dobbiamo fare un passo importante, quando dobbiamo svoltare e prendere la strada giusta per l’ambizione la nostra squadra toppa, manca l’appuntamento e ci lascia con quella delusione da amanti traditi. Questo in termini edulcorati il sunto di quanto successo ieri a Salerno perché le espressioni che ho usato a fine gara non sono riferibili proprio perché dettate dalla rabbia e dalla delusione di chi, cosciente della difficoltà della trasferta all’Arechi, si aspettava però ben altro approccio alla partita.

L’essere tifosa, almeno per come la vedo io, non prevede il vabbenismo o quella teoria secondo la quale non si può contestare la Viola altrimenti non le vuoi bene. Proprio perché le voglio un gran bene, non posso ritenere nemmeno lontanamente accettabile quanto visto contro la Salernitana e mi incavolo con tutto e tutti senza buttare via il bambino con l’acqua sporca, come dice il saggio. Sono fortemente orgogliosa di quanto ha fatto Italiano con questa rosa, dei punti in classifica che era anni che non raggiungevamo, del gioco espresso in molti incontri disputati e della personalità dimostrata in match anche di cartello come gli ultimi a Milano e Napoli e proprio per questo trasecolo nel vedere i viola strapazzati dai ragazzi di Nicola che, alla faccia nostra, hanno abbandonato l’ultimo posto in classifica. Non vorrei mettere il coltello nella piaga, ma la Fiorentina è riuscita a perdere sul campo di tutte e tre le neopromosse (Venezia, Empoli e Salernitana) giusto per non fare parzialità.

Per come stava andando la Salernitana e per la lotta alla salvezza, sapevamo benissimo che non sarebbe stata una scampagnata e mi meraviglio che il Mister non abbia preparato i suoi ad una partenza al fulmicotone dei nostri avversari e la dimostrazione lo è il vantaggio da loro raggiunto dopo soli nove minuti e dopo almeno altre tre occasioni da gol. Devo dire che ci sono rimasta molto male ma ho pensato che facessimo sfogare l’impeto dei salernitani per poi prendergli le misure e riportare la gara sui giusti binari.

Invece non è andata così e sui binari ci siamo stati solo per una parte del secondo tempo, quando sono entrati in campo Saponara e Odriozola (quanto ci sei mancato Alvaro!) e siamo riusciti ad agguantare il pareggio che, lo dico sinceramente, in partenza avrei ritenuto inaccettabile. Ed infatti mi hanno accontentato e, grazie ad una dormita di Igor, Bonazzoli ha riportato in vantaggio la sua squadra e così fino al fischio finale. Sono molto dispiaciuta per il difensore brasiliano, che ha fatto un buon campionato con prestazioni anche eccelse, ma a Salerno ha commesso errori importanti su entrambi i gol dei granata, ma questo non toglie che le colpe vadano distribuite con tutti i suoi compagni salvo coloro che sono entrati nella seconda parte della gara ed hanno provato a mutarne le sorti.

Uno dei problemi più grandi che abbiamo è il centrocampo che si è improvvisamente trovato sguarnito dei calciatori più forti e Bonaventura, Castrovilli e Torreira non si possono sostituire in toto senza pagare pegno e lo abbiamo visto nonostante si giocasse con l’ultima in classifica. È anche questo un problema annoso: se hai un gruppo buono e le seconde linee, che pur hanno avuto grandi miglioramenti con Italiano, non sono proprio all’altezza si rischia di fare brutte figure e di perdere le partite.

La cosa che però mi preoccupa di più è l’aspetto psicologico, non vorrei che la sconfitta con la Juve avesse dato un freno alle aspirazioni del gruppo e lo stesso Mister mi è sembrato più spento del solito e non ho capito cosa intendesse con “per un ingenuità abbiamo perso, forse per quel primo tempo non brillantissimo, la squadra merita quell’errore”. È un enigma: sportività o uno “scappellotto” ai suoi? Credo che nel bene e nel male, i plausi e le colpe vadano equamente suddivisi fra chi gioca e chi prepara le partite perché chi segue la Fiorentina, onore a coloro che sono scesi fino all’Arechi, merita molto di più di quanto visto ieri nel lunch time che, fra l’altro, aveva sempre portato bene fino a qui.

Visto però che abbiamo ancora un po’ di strada da fare, non possiamo cedere allo sconforto e apprestiamoci quindi a ricevere l’Udinese mercoledì con la voglia di recuperare il terreno perso per far tornare il sorriso a tutti i tifosi viola.

La Signora in viola