SOGNI A OCCHI APERTI
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Quante volte, nell'ultimo decennio, il termine chiarezza ha riempito pagine web e social. Quante volte a fronte di promesse sussurrate a denti stretti la pratica ha smentito la teoria. E quante volte di fronte a sogni e ambizioni sono state più forti le polemiche e le complicazioni. Non è dato sapere se e quanto Commisso potesse essere consapevole del recente passato quando ha acquistato la Fiorentina, di certo a cinque mesi dal suo arrivo nel calcio italiano continua ad avere le idee chiarissime.
Dal VAR ai cori razzisti, dalle strutture della sua Fiorentina a un campionato da rivalorizzare ed esportare in USA grazie agli uffici della Lega Calcio, il presidente viola è un fiume in piena. Sogna una squadra ricca di talenti fiorentini ed italiani, cresciuti nel più grande e bel centro sportivo d'Italia e pronti a esultare di fronte a un pubblico raccolto in uno stadio più grande e costoso dell'Allianz bianconero della Juventus.
Una sfilza di obiettivi da centrare per portare la Fiorentina al livello dei top club europei, verso un traguardo che nemmeno più veniva nominato nell'ultimo difficile lustro dellavalliano. Commisso vuol vincere, vuol farlo il prima possibile perchè il suo “fast, fast, fast” ha sempre funzionato e perchè la Mediacom alle spalle del club è assoluta garanzia di solidità e forza economica. Senza girare troppo intorno alle parole Commisso snocciola cifre, idee, paragoni con gli stadi americani e soprattutto sgombra l'ambito - finalmente sportivo - da qualsiasi dubbio: "Non voglio aspettare quattro anni come per lo stadio per vincere qualcosa. Ogni anno la Mediacom metterà soldi per la sponsorizzazione, poi il Centro Sportivo e poi lo stadio. Arriveremo a spendere sui 400-500 milioni. Sarà il più grande investimento nella storia della Fiorentina. La città deve sapere che per incentivare questi investimenti abbiamo bisogno di una risposta. Se è un prezzo troppo alto, non lo accetterò. O sei tempi non sono giusti, non lo farò”.
Questi sono solo alcuni dei passaggi che per forza di cose spingono un'intera tifoseria a sognare a occhi aperti. Nessuna beneficienza, anzi, semmai la voglia di accrescere i ricavi del club per aumentarne gli investimenti, e una chiara richiesta alle istituzioni pubbliche e politiche affinchè, da investitore, Commisso possa essere se non favorito quanto meno aiutato sul fronte strutturale. Sulla vicenda stadio il tycoon americano rilancia nuovi punti di vista, non necessariamente in linea con tutte le indicazioni arrivate da Palazzo Vecchio, seppure l'area Mercafir resti in pole position, ma certamente importanti.
Se l'ultimo periodo della precedente gestione era costantemente orientato al presente, a una gestione indirizzata più "alla giornata" che non alla programmazione, la chiarezza di Commisso sul futuro della sua Fiorentina è tanto limpida quanto esaltante. Appena 5 mesi di presidenza sono stati sufficienti per ricostruire unione, entusiasmo e soprattutto riportare i tifosi a sognare, immaginando il futuro con fiducia e non più con esclusiva preoccupazione. Non sarebbe male se chi di dovere mettesse nelle condizioni lo stesso Commisso di poter tenere fede a tutte le sue ambizioni, tanto più su un argomento centrale come quello dello stadio.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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