SALUTI E BACI... ALMENO QUELLI DEI TIFOSI
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Ultima gara casalinga della Fiorentina e, forse, anche l'ultima apparizione in viola di Manuel Pasqual. Undici anni con la Fiorentina, dall'estate del 2005 nella quale si trasferì a Firenze dall'Arezzo. Uno dei pochi esterni sinistri difensivi del nostro campionato con un piede educatissimo. Mentre le nuove leve scarseggiano ed il ruolo è sempre più difficile da coprire per le grandi squadre. Dai cross pennellati per Toni e Gilardino alla maglia della nazionale. Soddisfazioni professionali e personali. Prima il matrimonio con la moglie Mirca, poi i tre figli. Tutti nati a Firenze.
Suona triste questo epilogo. Una storia d'amore travagliata tra Pasqual e la Fiorentina. Decisamente troppo se consideriamo lo spessore della persona (e non dovrebbe essercene bisogno visto il pedigree da calciatore). Un capitano che ha sempre vestito la fascia con rispetto e dedizione e che nell'era Prandelli, messo fuori rosa, ha seguito la squadra con mezzi propri e a proprie spese per tenere unito il gruppo. Raramente i giocatori danno qualcosa indietro di quanto ricevono dalla vita, dalla società per la quale giocano e dai tifosi. In questo senso, Pasqual rappresenta una rara eccezione.
Eppure la Fiorentina da gennaio non ha ancora ritenuto opportuno comunicargli le proprie intenzioni circa il prolungamento, o meno, del suo contratto. Una strana forma di gratitudine e rispetto, ma non troppo distante da quanto visto di recente anche in altri casi. Le bandiere nel calcio moderno sono rare e probabilmente anche poco apprezzate. Deciderà il comparto sportivo. Sì, ma quale? E da chi sarà formato? Intanto, difficilmente domenica la società omaggerà l'ultima di Pasqual al Franchi, ma ci penseranno i tifosi. Secondo quanto raccolto da Firenzeviola.it è pronto uno striscione per tributare al capitano viola in pectore il giusto omaggio. Eppure c'è ancora una possibilità. La speranza che nutre Pasqual è che nella rifinitura di domani, alla quale sarà presente anche Andrea della Valle, possa arrivare un primo segnale distensivo e che le parti possano avvicinarsi. La volontà del giocatore è chiara: restare ancora a Firenze e chiudere la carriera vestendo la maglia viola. Vedremo se sarà accontentato. Lui, nel frattempo, è giustamente pronto a guardarsi intorno. Non senza dispiacere.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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