RIBALTONI IN PANCHINA: TRA A E B APPENA UN MIGLIORAMENTO

02.12.2019 16:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
RIBALTONI IN PANCHINA: TRA A E B APPENA UN MIGLIORAMENTO
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

L’idea della Fiorentina, dopo il ko di sabato contro il Lecce, è stata fin da subito molto chiara: avanti con Montella. Una scelta che è maturata nella testa dei dirigenti viola dopo una concitata riunione negli spogliatoi alla presenza di Commisso e Barone ma che già era nella testa del club fin da prima della partita. La risposta sul campo della squadra - ha sottolineato il presidente - è stata confortante ed è servita a dimostrare che il gruppo sta seguendo le direttive del suo allenatore. Ma c’è un altro motivo che in queste settimane sta portando la Fiorentina a non considerare veramente l’ipotesi di un ribaltone in panchina e questo è legato alla mancanza di alternative reali (i famosi “traghettatori” da mettere sotto contratto per appena sei mesi) ma soprattutto il rendimento che hanno avuto fino a questo momento i tecnici che in Serie A sono subentrati a campionato in corso.

Sono in tutto cinque gli allenatori che hanno trovato squadra nel corso della stagione 2019/2020, ovvero Claudio Ranieri alla Sampdoria (al posto di Di Francesco), Stefano Pioli al Milan (al posto di Giampaolo), Thiago Motta al Genoa (al posto di Andreazzoli), il già presente nello staff dell’Udinese Luca Gotti al posto di Igor Tudor e Fabio Grosso al posto di Corini al Brescia, anche se ormai il suo ritorno a Mompiano sembra imminente. Ebbene su cinque cambi in panchina, in ben due casi la media punti della squadra è addirittura peggiorata: è il caso di Pioli (che ha una media di punti a partita di 1,14 contro gli 1,29 di Giampaolo) e di Grosso (0 p.a.p. contro gli 0,70 di Corini). Negli altri casi la situazione non ha portato a miglioramenti clamorosi (Thiago Motta ha alzato la media-punti del Genoa a 0,83 dagli 0,63 di Andreaozzoli e Gotti viaggia ora a una media di 1 punto a partita contro gli 0,78 di Tudor a Udine). L’unica eccezione è rappresentata da Claudio Ranieri che nella sponda blucerchiata di Genova sta tenendo una velocità di crociera di 1,5 punti a gara contro gli appena 0,43 di Di Francesco. 

Il fatto che il cambio di panchina non abbia portato fino ad oggi a miglioramenti è confermato anche dalla tendenza attuale perfino in Serie B, in particolare per ciò che riguarda le situazioni di Cremonese ed Empoli: il passaggio da Rastelli a Baroni non ha portato benefici ai grigiorossi che sono passati da 1,43 punti a partita a 1 mentre gli azzurri con l’arrivo di Muzzi viaggiano a una media di 0,5 punti contro gli 1,43 collezionati da Christian Bucchi. Cambiare si può, ma cambiare in meglio è sempre più difficile.