RE MIDA
Montella l'ha definita, giustamente, nel post-gara una delle vittorie più importanti della sua gestione. Quello step in più che andava fatto contro la sfortuna e per restare attaccati al treno delle prime della classe. Una serie di vagoni dove la Fiorentina si è di diritto conquistata un posto d'onore. A ridosso del Napoli, fermato nella pozza di Bologna da un indomabile Bianchi, e ormai a +8 sull'Inter, che nel suo sfavillante gioco rispecchia tutta la simpatia del proprio allenatore.
Catania-Fiorentina 0-3: la partita che segna la rinascita di un bomber in difficoltà come Alessandro Matri (che nonostante un problema al polpaccio avvertito nei primi minuti di gara, segna una doppietta ed offre l'assist che spalanca la porta al gol di Fernandez in appena 45'), quella che certifica l'ennesima prova di spessore di Mati (ormai inamovibile dal centrocampo viola, in attesa di tempi migliori per Aquilani) e che regala ancor più lustro ad una retroguardia imbattuta da 617 minuti in gare ufficiali, che domenica contro il Genoa dovrà fare a meno di Gonzalo Rodriguez, squalificato.
40 punti in graduatoria, equamente distribuiti in casa ed fuori: 6 vittorie casalinghe ed altrettante in trasferta, 2 pareggi al Franchi e parimenti lontano da Firenze. 20 gol subiti (una media di uno solo a partita) e 37 reti realizzate. Sono numeri che sintetizzano una crescita palpabile di un gruppo consolidato che gioca assieme ormai da un anno e mezzo, uno spogliatoio in cui anche l'ultimo degli arrivati riesce a fare doppietta in nemmeno metà gara dopo sei mesi di crisi d'astinenza. Se non è una Viola portentosa, poco ci manca. E per i miracoli, Montella si sta attrezzando sul serio.