PUNTO DI SVOLTA
Prende posizione anche la Curva, con un comunicato che chiarisce quanto ancora profonde siano determinate cicatrici. Al di là delle ripercussioni (speriamo positivie) che potrà avere l'incasso per le cessione del serbo il popolo viola rivendica un'identità forse troppo in fretta messa da parte, almeno di fronte a quella stessa Juventus che era stata presa di mira per svariati motivi. Com'era già capitato di scrivere su queste pagine più che l'operazione in sè è stato probabilmente il quando e il come si è arrivati a una scelta del genere ad aver lasciato delusione nei più, quanto meno ancora in attesa di un'annata in cui la Fiorentina potessere realmente ripartire dalle ceneri delle ultime due stagioni.
Sotto questo profilo il richiamo che arriva dalla tifoseria organizzata va dritto verso obiettivi precisi, che si tratti di un Commisso nuovamente e fisicamente in prima linea in città o di un rapporto con la dirigenza, e in particolare con il dg Barone, che si è fatto precario. E' certamente la vendita la Vlahovic il motivo scatenante delle considerazioni di ieri firmate Curva Fiesole, ma non è difficile leggere anche una pazienza che già è stata messa a dura prova. Da scelte in ambito tecnico non troppo meditate (soprattutto quando c'è stata di mezzo la panchina e gli allenatori) fino a qualche acquisto che non ha funzionato.
Un chiarimento nei rapporti con la proprietà che arriva a tre anni dall'arrivo di Commisso, salutato quasi come liberaizone dalla precedente gestione firmata Della Valle. C'è da scommettere che anche su questo, come su quasi tutto, la piazza sportiva (anche quella virtuale) si ritroverà divisa, ma prima di qualsiasi altra considerazione varrà più di altro la risposta che fornirà il campo. Un verdetto in arrivo a fine anno dopo che nel mercato di gennaio si è cambiato parecchio, ma nel quale c'è ancora tempo per stupire, e dal quale comunque è lecito sperare che Italiano sappia tirare fuori nuovamente il meglio dal gruppo a disposizione.