PROSSIMO AL TRAGUARDO
L’ottimismo aveva i suoi fondamenti, il fatto che da Italiano al concorrente Venuti (in termini di formazione) tutti dessero per scontato il suo arrivo l’ulteriore prova di un affare mai in discussione. Dodò arriverà a Firenze tra 48 ore, anzi meno, viste le conferme alle agognate visite mediche fissate per giovedì, poi chissà che non possa già prendere la via di Moena per conoscere nuovi compagni di squadra e soprattutto mister Italiano.
Lo sblocco a una situazione che si è prolungata più del previsto arriva sul finire di un pomeriggio libero (per la squadra) nel ritiro in Trentino, prima che una delegazione della squadra si rechi a Pozza di Fassa per un evento con i tifosi viola. Se il passare dei giorni poteva dar adito a qualche preoccupazione, in linea con qualche amarezza del passato, la sensazione che la deroga per gli allenamenti di Dodò sia finalmente arrivata si fa forte, almeno quanto una partenza di Pulgar che potrebbe subire presto un'accelerata decisiva sull'asse Firenze-Rio de Janeiro.
Poco conta, comunque, il reale evolversi temporale del domino in questione, tanto più se si considera l’importanza dell’ex Shakhtar nello scacchiere tattico dell’allenatore viola. Certamente Dodò avrà bisogno di tempo per recuperare freschezza fisica dopo un periodo prolungato di problematiche assortite (dal conflitto in Ucraina al recente soggiorno milanese in compagnia della moglie) ma l’attesa per il suo arrivo è ormai destinata ad essere premiata. E l’ultimo strappo verso il traguardo non può che rasserenare tutti coloro che temevano la beffa sul fil di lana.