NUOVI PREGI, VECCHI DIFETTI
Zero spazio per la noia al Franchi. La prima del girone di ritorno è sconsigliata ai deboli di cuore, e il risultato finale regala opposte sensazioni. La Fiorentina che tira un sospiro di sollievo per il pareggio raggiunto ben oltre il novantesimo, la Samp che invece aveva probabilmente già pregustato i tre punti. Eppure riavvolgendo il nastro dei novanta minuti anche i viola potevano legittimamente sperare di vincere, almeno contando il numero di occasioni. Insomma per dirla tutta il 3-3 di ieri può essere letto in più sensi, e almeno per chi scrive sono maggiori i rimpianti che non gli auspici.
Perché la prima mezz’ora era stata di gran lunga una delle migliori dell'anno, se non fosse stato per i soliti errori sotto porta di Simeone e le consuete ingenuità in mezzo al campo come i due gialli di Edimilson. Vecchi difetti che si stan facendo cronici, un patrimonio di gioco che pareva destinato a esser cestinato se non fosse stato per li primo lampo di Muriel. Al quale, per inciso, in dieci contro undici aveva immediatamente saputo rispondere la Samp con l’occasione di Jankto e poi la punizione di Ramirez.
Il problema, semmai, è che quella nuova identità offensiva che la Fiorentina ha scoperto di avere con Muriel, il pregio di una rinnovata velocità sulla corsia opposta a quella occupata da Chiesa, è stata nuovamente dilapidata. Non capitalizzare il capolavoro del colombiano valso il 2-1 è diventato un peccato mortale, pagato a caro prezzo con i passaggi a vuoto in difesa di Hugo, prima, e Pezzella poi. Quella Fiorentina che nonostante l’inferiorità numerica sembrava controllare il vantaggio sui blucerchiati si è persa proprio dopo l’uscita di Muriel, di gran lunga il giocatore che più aveva bisogno di rifiatare seppure non mancassero gli spazi in avanti.
Resta allora il dubbio sul messaggio lanciato con l’inserimento di Laurini, quasi un richiamo a coprirsi e difendersi che non ha fatto altro che caricare Quagliarella e compagni, senza peraltro tener di conto la leggerezza di Gerson che in mezzo al campo quasi mai incide. E’ in quei minuti in cui gli equilibri sono cambiati con le mosse dei tecnici che restano sul campo i due punti abbandonati dai viola. Che come nel girone d’andata rischiano di penalizzare oltremodo la Fiorentina in classifica. Anche in una domenica in cui, là davanti, i tifosi sono tornati a sognare a occhi aperti per una giocata, anzi due, da campione vero.