NASTASIC E IL DÉJÀ VU MANCATO. MA IL POLPACCIO ORA SPAVENTA
Quasi una maledizione, laddove gli astri sembravano aver previsto tutto il contrario. Matija Nastasic, salvo miracoli dell’ultim’ora, sarà costretto a saltare per infortunio la sfida di sabato prossimo contro il Milan e dovrà farlo in un giorno che, per lui, sarebbe stato davvero molto speciale. Dieci anni fa esatti (per la verità non era il 20 novembre bensì il 19, ma in ogni caso era un sabato d’anticipo) la sua Fiorentina, allenata per la prima volta da Delio Rossi dopo l’esonero di Mihajlovic, affrontava al Franchi i rossoneri e il nuovo tecnico viola scelse di dar fiducia fin dal 1’ a quel promettente centrale arrivato dalla Serbia che parlava ancora poco italiano. Un’investitura davvero importante per l’(allora) giovane ex Partizan, che quella sera contro i campioni d’Italia in carica, alla sua prima da titolare in viola, si comportò più che bene. La gara finì 0-0 e il 18enne Matija riuscì senza nemmeno troppa fatica a bloccare Pato (nella foto di dieci anni fa) e soprattutto Ibrahimovic, che a distanza di una decade esatta si ripresenterà a Campo di Marte con la stessa fame di sempre.
Nastasic, tuttavia, non ci sarà. Colpito e spedito ai box da un problema al soleo (un muscolo piatto e lungo del polpaccio) che già in passato lo aveva fatto penare e non poco ai tempi della sua lunga parentesi allo Schalke04. Basta del resto andare a scorrere nello storico degli infortuni del classe ’91 per accorgersi che il difensore, proprio nell’ultima stagione in Bundesliga (poi coincisa con la retrocessione del club di Gelsenkirchen all’ultimo posto), a metà febbraio si era infortunato gravemente al polpaccio. Una lesione di terzo grado (detta anche più banalmente “strappo”) che gli ha fatto saltare tutto il girone di ritorno coi tedeschi, in tutto 14 gare, per un totale di oltre tre mesi in infermeria. Un problema non da poco che in queste ore sta tenendo in ansia anche la Fiorentina, che spera che l’acciacco riscontrato in questi giorni con la Nazionale non sia altrettanto grave e che, soprattutto, non sia una ricaduta sulla stessa zona del corpo cicatrizzata mesi fa. I tempi di recupero, in quel caso, sarebbero molto lunghi.