LA PAZIENZA È FINITA
Rocco Commisso forse non se l'aspettava così la prima partita sugli spalti dello Juventus Stadium da presidente della Fiorentina, sicuramente non avrebbe mai voluto terminare la partita arrabbiato come non gli era mai successo da quando è al timone dei viola. La sua foga davanti alle telecamere quando ha chiesto rispetto per la squadra dicendosi "disgustato" per quanto visto in campo, resterà negli annali, anche perché era da tempo che Firenze non viveva una reazione così da parte di un dirigente, figuriamoci di un presidente. Gli episodi arbitrali odierni, sommati a quelli delle ultime settimane, hanno rotto l'equilibrio del presidente italoamericano, che si era trattenuto in altre occasioni ma che davanti alla Vecchia Signora e all'ennesimo abbaglio, si è lasciato andare ad uno sfogo che, purtroppo, potrebbe costargli caro in termini di deferimento.
Prima della gara il clima anche con Andrea Agnelli sembrava più che cordiale, quasi amichevole. Tra presidenti si intendono e chissà che il passato da tifoso bianconero non abbia spinto il numero uno gigliato a essere ancora più tranquillo nei confronti del rampollo di casa Agnelli che attualmente è alla guida del club juventino. Dopo la gara, dal sereno di mezzogiorno il meteo è passato alla burrasca del primo pomeriggio, con un botta e risposta con Nedved dove nessuno si è risparmiato a mandare colpi all'avversario. Qualche strascico di frizione tra dirigenti c'era stata anche a margine della partita d'andata e dopo questi episodi sicuramente i rapporti non saranno più distesi.
La prossima assemblea di Lega "misurerà la febbre" dei rapporti tra club, con la Fiorentina che chiede un trattamento più equo e lo fa a gran voce, contrariamente a quanto accaduto in passato e la Juventus che in modo addirittura trasparente parla di "sistema calcio" come un qualcosa che gli possa appartenere. Commisso lanciò la sfida ai bianconeri ancor prima di diventare il proprietario della Fiorentina, alzando le ambizioni viola fino a una difficile sfida per grandi obiettivi. Da ora in poi c'è da scommettere che questi episodi aumenteranno le ambizioni del presidente e che, se Paratici e Nedved in futuro avranno intenzione di provare a sedersi a un tavolo per trattare anche in ambiti diversi dal campo, vedi Chiesa, si troveranno davanti a momenti difficili. Molto più di quanto non sia accaduto nel recente passato.