IN CERCA DEI GIUSTI CORRETTIVI

04.01.2021 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
IN CERCA DEI GIUSTI CORRETTIVI
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2021

Nel dopo gara Pradè prima e Prandelli poi non hanno voluto sentir parlare di passo indietro rispetto a Torino, e probabilmente hanno anche ragione. La Fiorentina, soprattutto quella del secondo tempo, era comunque riuscita a ribaltare l’inerzia di un primo tempo di maggiore stampo bolognese, ma il problema principale emerso dalla gara di ieri resta una carenza offensiva tornata evidente. Non è solo il dato degli zero tiri in porta a preoccupare, visto che tra i mancati inserimenti dei centrocampisti e le poche alternative dalla panchina c’è più di un aspetto tornato a raccontare le difficoltà di una squadra sostanzialmente senza bocche da fuoco. 

D’altronde nel suo normale processo di crescita non si poteva pensare che Vlahovic avesse già superato e risolto tutti i suoi problemi con i rigori di Sassuolo e Verona e il gol alla Juve, e al tempo stesso anticipata la fine dell’esperienza in viola di Cutrone la stessa alternanza con Kouame non ha sortito effetti. Segno che se in un certo senso è vero che la Fiorentina ha superato determinate paure e altrettante fragilità ma che per altri versi a questa rosa continua a mancare lo sbocco naturale di qualsiasi manovra. 

Più che un passo indietro, allora, il match con il Bologna è l’ennesima conferma a un progetto di squadra mai del tutto partito, nel quale la stessa contraddizione riguardante Callejon amplia le lacune dell’organico. Con lo spagnolo sempre più ai margini, con un modulo di gioco che non sembra prevederlo e nel quale evidentemente non è ancora in grado di entrare (anche ieri 90 minuti in panchina) il punto debole di una mancata sostituzione di Chiesa si fa sempre più scoperto, tanto che probabilmente l’unica soluzione - ora come ora - è correre ai ripari sul mercato di gennaio. 

Individuando un attaccante in grado di sostenere - ma non affondare - Vlahovic (resta Caicedo il profilo più apprezzato) e magari anche un elemento di fantasia in grado di saltare l’uomo o sviluppare una diversa regia. Perchè tra le altre note poco esaltanti di ieri c’è pure quella, più volte vista e segnalata, legata al fatto che il solo Ribery, l'unico in grado di creare superiorità, non può esser sempre sufficiente ad avere la meglio su squadre organizzate come quella di Mihajlovic.