IL CICLONE ROCCO FA EFFETTO: CHIESA SR APRE MA ADESSO SERVIRÀ UNA GRANDE VIOLA
Un incontro di quasi due ore, davanti a caffè, cappuccini e svariate bottiglie d’acqua gassata. Esattamente come, del resto, frizzante è stato il confronto che ha tenuto per buona parte della mattina Firenze con il fiato sospeso. Enrico Chiesa si è presentato un po’ a sorpresa nel quartier generale viola, alla luce - secondo quanto dice la Fiorentina - di un incontro programmato che era già stato messo in agenda da tempo. Non sapremo mai com’è andata veramente, sta di fatto che quello di oggi presso l’hotel Excelsior è stato il primo vero faccia a faccia ufficiale tra la nuova dirigenza viola e il padre-agente del numero 25. Un altro, anche se smentito dalle parti, si era tenuto lo scorso 8 agosto nel primo pomeriggio ma non aveva certo portato ai concreti passi in avanti che ci sono stati oggi. “È stato un meeting positivo e ci siamo detti tante cose” - ha raccontato Daniele Pradè - “Abbiamo preso un'apertura per il rinnovo”.
Una piacevole novità dopo il polverone che nelle ultime 48 ore si era alzato attorno al fuoriclasse viola, sul quale pesavano ancora come un macigno i postumi dell’assenza in occasione della sfida di domenica a Verona, una gara in cui l’esterno era arrivato sì non in perfette condizioni (oggi il suo problema al pube è stato definitivamente identificato in un più rassicurante “fastidio all’adduttore”) ma alla quale aveva scelto di non partecipare perché non sereno sia da un punto di vista fisico che mentale. Resta da capire a questo punto quanti margini di manovra avrà la Fiorentina nei prossimi incontri che si terranno con Enrico Chiesa, visto che nel faccia a faccia odierno pur non parlando in maniera specifica di cifre e durata è stato a lungo dibattuto il tema legato a un allungamento del contratto in essere, la cui scadenza è al momento fissata per il 2022.
Da parte sua Chiesa sr ha ribadito che per la crescita umana e professionale del figlio la permanenza a Firenze in una squadra, come quella attuale, non competitiva per i massimi livelli rappresenta un enorme freno a meno, giustificando di fatto quella che era stata l’impellente richiesta di cessione della scorsa estate. Un desiderio che si stava per trasformare in realtà alla luce di un vecchio accordo (non scritto) che era stato stipulato con la precedente gestione societaria ma che poi è andato in frantumi dopo il 6 giugno, giorno del closing tra i Della Valle e Commisso. Ecco perché oggi l’unica via d’uscita per la permanenza di FC25 a Firenze è la costruzione a strettissimo giro di posta di un gruppo che possa lottare quanto prima per i vertici del campionato. Verrà fatto? Vederemo. Così come è ancora da valutare quanto ampia sia la reale apertura che Enrico ha dato alla Fiorentina.
E ora? La testa della dirigenza viola e di Federico (rassicurato subito dal padre dopo l’incontro) è proiettata sul campo, visto che oltretutto l’esterno ha fatto evidenti passi in avanti dopo i fastidi accusati nella scorsa settimana e domani riprenderà a lavorare con il resto del gruppo in vista del match con il Lecce. L’imperativo è quello di tornare al più presto alla vittoria e per farlo servirà l’apporto di tutti, specie quello di Chiesa che oggi da parte del presidente Commisso (che nonostante un volo di dieci ore, un viaggio da Roma a Firenze di altre tre e il fuso orario da smaltire ha prima dato le sue direttive per il meeting con il padre dell’esterno e si è poi incontrato con l’architetto Casamonti) si è preso anche una piccola tirata d’orecchie: “Sa che da parte mia non c'è mai stata una critica però siamo una squadra e la squadra deve giocare insieme” ha detto il patron, nonostante il tentativo di stoppare le sue parole per gli imminenti impegni in agenda (una scelta poco comprensibile sia per il bisogno che ha la piazza di chiarimenti sia perché lo stesso Pradè, poco dopo, ha preferito non porre limiti alle domande e rispondere a tutti i temi di stretta attualità). Il ciclone Rocco ha già fatto effetto. E siamo solo all'inizio.