FIORENTINA, Aspettando Della Valle...

FIORENTINA, Aspettando Della Valle...FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini
mercoledì 15 luglio 2009, 06:00Notizie di FV
di Marco Gori

Sarebbe dovuto arrivare oggi a Firenze, per salutare la squadra alla vigilia della partenza per il ritiro di Cortina e magari fare due chiacchiere col nuovo sindaco Matteo Renzi. Ora pare che il suo arrivo sia slittato al fine settimana, direttamente sulle Dolomiti. Parliamo ovviamente del Presidente della Fiorentina, Andrea Della Valle, il grande assente di questi primissimi giorni della nuova stagione gigliata. Tutti sanno che lui ed il fratello Diego sono a capo di un'azienda di livello internazionale, un ruolo che spesso impedisce loro di seguire forse più di quanto vorrebbero quello che è il loro biglietto da visita nel mondo dello sport e non solo, cioè la Fiorentina. Firenze non dimentica che quando un pezzo della sua storia, sportiva e non, era finito nella cenere, a risollevarne le sorti sono arrivati questi imprenditori marchigiani, portando la principale squadra di calcio dalla Toscana dalla neve di Gubbio alle luci dell'Allianz Arena. Ma Firenze ora chiede senza troppi fronzoli, come è tipico della sua orgogliosa gente, la loro presenza. Non si tratta solo di una questione di immagine, questo pensiamo sia chiaro a tutti, e nemmeno dell'attesa di "ciliegine" in regalo, questo per fortuna appartiene al passato. Firenze chiede chiarezza. Per ora è arrivato solo il silenzio, e i Fiorentini col silenzio stanno risponendo. Ma non potrà andare avanti così per molto. A differenza di quanto avvenuto in altre piazze, ben più importanti e blasonate, nessuno qui ha mai parlato di ridimensionamento. E se così fosse stato i tifosi viola, ormai temprati da 40 anni di illusioni e disillusioni, avrebbero capito, e, seppur a malincuore, accettato. Però questo messaggio, almeno direttamente, non è mai arrivato. Qualche accenno al fatto che il rafforzamento della Fiorentina sarebbe stato legato alla realizzazione della famosa "cittadella viola", a dire il vero, era stato fatto dal patron Diego già in occasione delle festività pasquali, ma poi il pensiero era tornato al campionato e alla lotta per la qualificazione alla Champions League.

Però nessun accenno ad una campagna trasferimenti per ora in sordina ma che col passare dei giorni rischia di diventare deludente. Tra l'altro Pantaleo Corvino, a pochi giorni dalla gara col Milan, aveva assicurato che nessuno dei big, Felipe Melo incluso, sarebbe partito. E il Brasiliano invece già ieri ha parlato da giocatore della Juventus, e ci pare strano che il ds viola in quell'occasione, si sia espresso a sproposito. Vorremmo, ci mettiamo anche noi, avendo a cuore le sorti della squadra viola, in parole povere capirci qualcosa di più. Tra la fine del campionato e i giorni presenti qualcosa di importante è avvenuto in città, ovvero il passaggio di consegne dal vecchio al nuovo sindaco e il rinnovamento del governo della città. Ed i segnali lanciati dalla nuova amministrazione cittadina alla società viola ci paiono improntati alla fermezza ma anche al desiderio di collaborare. E i Della Valle non possono rispondere con il silenzio. E soprattutto non possono far si che quest'ultimo abbia ripercussioni negative sulla squadra e di conseguenza sui tifosi. In queste ultime settimane Pantaleo Corvino sta coprendo una serie di ruoli ben più ampi di quelli di un normale direttore sportivo, e questo, se da un lato esalta ancora di più le doti del dirigente salentino, dall'altro è un segnale che fa riflettere. Sia chiaro, una società di calcio non è una democrazia, ed i Della Valle della Fiorentina sono, e lo diciamo in senso positivo, gli assoluti padroni. Ma ora Firenze la voce del padrone è impaziente di risentirla. Come l'ha sentita quando la squadra stentava nel campionato di Serie B, come l'ha sentita quando decisioni discutibili hanno vanificato una stagione esaltante rischiando di compromettere la successiva, come l'hanno sentita davanti agli ammiccamenti di Luca Toni all'Inter e di Adrian Mutu alla Roma. E come spera, anzi, permetteteci di dirlo, esige, di sentirla ora.