DUSAN CHIEDE SPAZIO MA (PER ORA) NON PENSA ALL'ADDIO
Dusan Vlahovic continua ad aspettare il suo momento, destinato prima o poi ad arrivare. Eppure la settimana che è iniziata a Brescia non è stata delle migliori: prima l’ennesima panchina all’interno di una stagione che lo ha visto partire titolare solo una volta (alla prima di campionato contro il Napoli), poi una deviazione sfortunata sul tiro di Castrovilli che era destinato in fondo alla rete e poi una partita, quella di ieri con la Primavera, condita da luci ed ombre: prima il gol del momentaneo 2-2, poi qualche smorfia di troppo quando non gli sono arrivati i palloni giusti. Chi ieri, tra le fila del Pescara, ha avuto modo di affrontare il giovane serbo, racconta di un giocatore apparsi a tratti svogliato. Felice, sì, di essere tornato a giocare una partita così come di aver ripreso confidenza con il gol (non gli capitava di segnare addirittura dal match di Tim Cup ad agosto contro il Monza) ma consapevole che il suo ritorno con i baby è stata soltanto una soluzione di ripiego. Visto che oltretutto Vlahovic potrebbe non prendere parte alla finalissima di Supercoppa Primavera in programma lunedì a Bergamo, competizione alla quale il giocatore tiene molto, avendo vinto da assoluto protagonista la Coppa Italia lo scorso aprile con tre gol nelle due finali.
E adesso? Dall’entourage del giocatore viene fatto sapere che Dusan non forzerà mai la mano: né per giocare di più in viola (anche se il desiderio del classe 2000, com’è normale che sia, è forte) né per andare a fare esperienza altrove a gennaio. Nella mente del calciatore c’è il chiaro obiettivo di sfondare convincendo Montella ogni giorno in allenamento, anche se lo spettro del recupero di Pedro è sempre più dietro l’angolo. L’investimento fatto dalla Fiorentina in estate sul classe ’97 è stato importante e nella mente del club (e forse pure dell’allenatore) c’è già adesso la convinzione che possa essere l’ex Fluminense il centravanti di riferimento della squadra, non appena l’Aeroplanino deciderà di varare con continuità il modulo con una sola punta e Pedro, appunto, godrà di una condizione fisica buona (al momento, nonostante le prove in Primavera e in Nazionale, il brasiliano è ritenuto molto indietro sotto quell’aspetto). Vlahovic ha compreso bene che tanto delle scelte che verranno fatte su di lui dipenderà da quanto saprà imporsi sui compagni di reparto e sapere già oggi di essere la prima alternativa in attacco, davanti perfino a Boateng, è una soddisfazione non da poco. E un incentivo per provare a smentire tutti.