DAL RINNOVO ALL'ADDIO: IL NODO PER VLAHOVIC RESTANO LE COMMISSIONI
Tutta una questione di commissioni. Se il naufragio (quasi) definitivo legato al rinnovo di Dusan Vlahovic si è generato per colpa delle alte provvigioni che il manager del serbo ha a lungo preteso per far arrivare la firma sul prolungamento di contratto del classe 2000, adesso la cessione - più o meno imminente - del numero 9 all’Atletico di Madrid o al Tottenham dipenderà da quanti soldi l’entourage dell’ex Partizan riuscirà a racimolare nell’ambito di un’operazione che potrebbe portare in dote alla Fiorentina anche più di 70 milioni (al momento i Colchoneros sono quelli che hanno offerto più denaro, ovvero quasi 80 milioni bonus compresi).
Il nodo da sciogliere tuttavia è quello legato al procuratore di Vlahovic: se nella trattativa - che si è ormai del tutto insabbiata - per il rinnovo di contratto le commissioni dovevano essere calcolate sulla base della futura cessione del serbo tra un anno (il 5% della cifra di cessione se il valore sarebbe stato sotto gli 80 milioni, addirittura l’80% se la somma avesse superato questo ammontare, più in ogni caso 2,5 milioni pronti-via di bonus alla firma tanto per gradire), adesso la palla passa nelle mani della società che già entro il 31 agosto vorrà aggiudicarsi il cartellino della stella serba.
Secondo quanto appreso da Firenzeviola.it, infatti, nelle discussioni che Darko Ristic (agente di Vlahovic) ha intrapreso con le società che si sono interessate al classe 2000 la cifra che sarebbe spuntata fuori per il saldo finale delle provvigioni dell’entourage sarebbe pari a 8 milioni di euro. Una somma molto alta che potrebbe anche mettere a rischio l’esito della trattativa. La Fiorentina per adesso attende facendo trasparire una certa insofferenza, dal momento che la situazione di incertezza rallenta qualsiasi mossa per cercare in tempi rapidi un sostituto di Vlahovic. Scamacca, Belotti, Kean o chi per loro quanto potranno attendere?