COSTRUZIONE DAL BASSO E COMUNICAZIONE, COMPITI AD HOC PER I PORTIERI

12.07.2022 13:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
COSTRUZIONE DAL BASSO E COMUNICAZIONE, COMPITI AD HOC PER I PORTIERI

Intesa con i compagni, perfezione nei passaggi e soprattutto comunicazione chiara con loro. Sono queste le principali indicazioni di Angelo Porracchio ai quattro portieri portati a Moena, Terracciano, Gollini, Rosati è il giovane Martinelli (classe 2006). Nell’allenamento del mattino infatti l’allenatore dei portieri, il primo ad entrare in campo con i ‘suoi’ giocatori, ha catalizzato l’attenzione dei presenti per le sue indicazioni urlate a gran voce per le prime prove di intesa e di costruzione e ripartenza dal basso.

L’uso dei piedi è una prerogativa ormai del portiere moderno e dunque l’allenamento e l’abitudine ad usarli è fondamentale, come però lo è l’intesa con i compagni che devono non solo ricevere il pallone in modo preciso e ‘senza fargli interrompere la corsa’ ma sapere dal portiere stesso cosa fare o come scampare eventuali pericoli rappresentati ad esempio da un avversario alle spalle o aiutarlo nelle difficoltà, chiamandolo sempre per nome.

‘Mi chiamo Angelo’ urlava infatti il preparatore ai 4 portieri pretendendo di essere chiamato ad ogni passaggio mentre faceva le veci del terzino destro prima e sinistro poi. È proprio per affinare il tutto quasi l’intero allenamento è stato dedicato a questo. Un allenamento al quale Pietro Terracciano era già abituato, con i piedi che nel corso della stagione sono diventati la sua arma in più rispetto a Dragowski. Una novità invece per Pierluigi Gollini, stimolato da Porracchio perché non restino dubbi su cosa dovrà fare oltre a parare.