ACF-REBIC: DA BRUTTO ANATROCCOLO A CIGNO, DA TESORETTO A BEFFA

18.11.2021 16:30 di  Luciana Magistrato   vedi letture
ACF-REBIC: DA BRUTTO ANATROCCOLO A CIGNO, DA TESORETTO A BEFFA

Da brutto anatroccolo a cigno, da tesoretto a beffa. E' questo il sunto del rapporto tra la Fiorentina e Ante Rebic, l'attaccante croato arrivato in Italia grazie ai viola nel 2013, da giocatore acerbo neanche ventenne e poi, con l'Eintracht in mezzo, riportato dal Milan da giocatore maturo. Tra Fiorentina e Milan sono tanti gli ex, spesso con la voglia di riscatto. Tra questi appunto anche Rebic, che, a riposo dagli impegni della sua Nazionale, ha potuto recuperare al meglio dall'infortuinio alla caviglia del mese scorso, anche se nel derby del 7 novembre ha già giocato mezz'ora ed è apparso anche in forma, ora è pronto a far rifiatare chi in questo mese ha tirato la cosiddetta carretta tra campionato ed Europa.

Il giocatore come detto, è stato prelevato dalla Fiorentina a fine mercato estivo del 2013, per esordire in serie A il mese dopo in Fiorentina-Parma; il dirigente era Pradè che in quel periodo lo presentava così: una forza della natura e un patrimonio per la Fiorentina". L'avventura in viola però non è stata fortunatissima, troppo acerbo lui, con poco tempo e pazienza la società viola e gli allenatori, così ha collezionato solo 8 presenze e due gol in campionato in due stagioni visto che è stato più in prestito (Lipsia, Verona e a Francoforte che poi lo ha comprato) che a Firenze dove nessuno dunque ha puntato su di lui, neanche Pioli che lo ha pur incrociato.

Il giocatore tornerà dunque con la voglia di riscatto e l'orgoglio di chi è stato fatto uscire dalla finestra della serie A ed è rientrato dalla porta. Un gol tra l'altro Rebic lo ha già segnato ai viola al Franchi da milanista nel febbraio 2020 (vanificato poi dal gol di Pulgar, ultima partita al Franchi prima del lockdown). Ma non è solo Rebic ad avere il dente avvelenato perché su di lui i viola avevano puntato soprattutto da ex. Nel contratto di cessione all'Eintracht infatti il ds Corvino, che lo vendette come giocatore mai esploso, aveva inserito una clausola per una percentuale sulla plusvalenza della futura rivendita, scottato anche dai casi Zaniolo e Mancini. Essendo diventato un giocatore importante per il Milan che dopo una stagione in prestito ha acquistato il croato, la Fiorentina sperava dunque in un bel gruzzoletto ma (in fondo come con Mancini ceduto dal Perugia all'Atalanta) si è ritrovata con poco più di un pugno di mosche in mano. Il dente avvelenato dunque è reciproco e vedremo chi delle due parti vincerà la sfida questa volta.