FIORENTINA-VAL DI FASSA, I più ed i meno viola di oggi

FIORENTINA-VAL DI FASSA, I più ed i meno viola di oggi
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Questi i più ed i meno in casa Fiorentina dell’amichevole andata in scena questo pomeriggio a Moena tra i viola ed il Val di Fassa Team:

I PIÙ

GORI: complice una difesa non certo impenetrabile, il centravanti fiorentino mette a frutto in poco tempo tutto il lavoro svolto in questi primi giorni di ritiro in Val di Fassa e nel giro dei primi 10’ trova una doppietta che mette subito in discesa la sfida. Il classe ’99 sa fare molto bene reparto da solo, scende sulla linea del centrocampo per cercare la palla e quando può prova il tiro dalla distanza. 

MAGANJIC: stupisce tutti con una prestazione di livello e qualità segnando il gol fin qui più bello di tutto il ritiro abbinato ad un secondo tempo di tenore totalmente diverso rispetto a quanto fatto vedere in questi primi giorni di ritiro. Prima del tripolice fischio finale, sfiora la tripletta con un tiro dalla distsanza che centra la traversa. La tecnica non gli manca, l'intensità e la velocità però ancora sì.

HAGI: entra ad inizio ripresa e nel giro di poco sfiora la rete con un preciso tiro dalla distanza neutralizzato in angolo dal portiere del Val di Fassa che suscita il primo ed unico palpito ai 300 tifosi viola seduti in tribuna. Fisicamente rispetto ad un anno fa è cresciuto molto ed ha confermato di potersi giocare fino alla fine le sue chances in prima squadra. 

I MENO

REBIC: testa bassa, tanta corsa ma stesso piede sbilenco. Il giovane croato che si è ripresentato in ritiro anche quest’anno ha poco di diverso rispetto all’esterno che Sousa aveva provato a plasmare con scarsi risultati. Dimostra ancora una volta che la sua presenza in Val di Fassa è solo a tempo.

ILLANES: emblematico è l’urlaccio che Pioli gli rivolge a metà del primo tempo, prima di una punizione in favore dei viola: “Ma dove stai andando?”. L’argentino è spesso fuori posizione e se anche non soffre il pressing dell’attacco della Val di Fassa non ruba mai l’occhio.