IACHINI, CALLEJON L'HO CHIESTO IO: COME GIOCHERÀ. OK IN TRE, NON BORJA. CHIESA E MERCATO...
È vigilia di Spezia-Fiorentina e Beppe Iachini interviene in conferenza stampa per fare il punto sulla squadra viola a poco più di 24 ore dalla sfida di Cesena. Queste le parole del tecnico.
Su Callejon ed il 3-5-2: "Callejon è stato un giocatore che ho voluto io alla Fiorentina e la società mi ha accontentato nel momento in cui è andato via Chiesa. È un ragazzo che ha capacità importanti, ha esperienza e qualità. Ci ho parlato anche telefonicamente per convincerlo a sposare il nostro progetto: lui è rimasto ben impressionato. Dal punto di vista tecnico io dico che noi non giochiamo col 3-5-2. Se andaimo a vedere le nostre partite, spesso scivoliamo a quattro con Biraghi che entra sotto variando il nostro sistema di gioco. I sistemi fissi non ci sono più ad alti livelli, perché sennò sei più prevedibile. Nella fase difensiva Callejon farà quello che ha fatto sempre, scendendo a fare il quinto uomo esterno. Me l'ha detto anche lui. In fase offensiva giocherà nel suo ruolo naturale, che sia 4-2-3-1 o 4-3-3. Non lo vedo come un problema. Ora siamo in una fase in cui fare inserire i nuovi".
Sul settimo monte ingaggi: "Ne parliamo anche tra di noi, ma purtroppo il calcio non è una scienza esatta. Non è detto che hai indietro quanto spendi, almeno non subito. Ci dobbiamo arrivare nel percorso di lavoro e di crescita. Abbiamo tanti ragazzi giovani e con il tempo faremo le nostre partite, sono fiducioso".
Sulle condizioni della squadra: "Abbiamo un altro allenamento domani mattina, ma Pezzella, Ribery e Castrovilli sono disponibili. Verifichiamo comunque domani mattina fino in fondo. Con Borja invece non siamo ancora a posto, dovremo aspettare ancora un po' purtroppo. Per il resto valutiamo le situazioni dei nuovi per evitare che accada come a Borja a Milano, che in mezz'ora ha avuto un problemino".
Sul mercato: "Sono contento della mia squadra. Sono convinto che con il lavoro potremo toglierci tante soddisfazioni, anche se ci sono tornati ieri 12 giocatori. Per ora fare qualcosa di diverso diventa problematico, andiamo sulle conoscenze e sui nazionali sperando che ci dimostrino di aver già recuperato. Ma lo sapremo solo dopo".
Sull'assenza di Chiesa: "Mi prendo la responsabilità per la fascia data a Chiesa contro la Samp. Non l'avrei fatto avessi saputo il polverone che si è scatenato. Non sapendo che ci sarebbe potuta essere la cessione abbiamo dato seguito alle gerarchie, visto che lui era vice-capitano. Nessuno era certo della sua cessione. E c'è stato questo equivoco: ormai è andata. Dispiace se ne sia andato perché era al top della forma, però non possiamo farci niente. Ora non conta più parlare di chi non c'è e dobbiamo portare il più velocemente possibile i ragazzi che sono arrivati ad una condizione ottimale per non rimpiangere l'assenza di Chiesa".
Su cosa gli è mancato dal mercato. "Quando se ne è andato Badelj volevamo un sostituto di ruolo, ma nello sviluppo del mercato abbiamo capito che Amrabat vuole giocare davanti alla difesa perché lui si sente così. Infatti con la Nazionale gioca lì. Avendo quindi lui in rosa, abbiamo deciso di lavorare su di lui. Detto questo, andiamo anche a due a centrocampo quindi siamo nelle condizioni che possa fare entrambe le cose. E con Bonaventura, Borja e Castrovilli abbiamo degli equilibratori".
L'attaccante: "La società non è che non l'ha voluta prendere, è che non si sono create le condizioni. Ma noi siamo sicuri dei nostri attaccanti e volevo restassero qua. Hanno una grande prospettiva, ma bisogna aspettare: basti pensare a Ciccio Caputo. Abbiamo tre attaccanti giovani e volevamo inserirne un altro d'esperienza nel caso volessi giocare con due punte. Se esplodono abbiamo il futuro già in casa".
Sullo Spezia: "Abbiamo passato un periodo duro, anche per le vicende di mercato. Loro son due settimane si allenano pensando solo alla Fiorentina, noi abbiamo ritrovato ieri 12 giocatori. Ci vuole il massimo della concentrazione, anche perché hanno un allenatore bravo e giocatori rapidi e veloci. Ha vinto a Udine, con il Milan non ha demeritato. Non c'è ad oggi una squadra materasso in Serie A. Le insidie sono dietro l'angolo".
Sull'atteggiamento: "Le partite come queste sono le più difficili. Dobbiamo portarci dietro il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi, richiamando grande attenzione".
Su Pezzella: "Non ho mai avuto dubbi sulla sua serietà. È attaccato alla maglia della Fiorentina per come è stato qui con la sua famiglia. Soffriva come un matto di non poter giocare, ma solo perché aveva un problema al piede. Privarci di un ragazzo così ci ha dato fastidio perché è il capitano ed è una guida importante per tutti".
Ancora sulla fascia a Chiesa: "Io faccio l'allenatore e ho seguito la prassi, era vice-capitano e ho scelto lui. Avessi saputo del polverone non l'avrei fatto".
Ancora su Pezzella: "Non andiamo a crearci casi in casa nostra, gli avversari sono quelli con le altre maglie. Non è andato via e non faccio il mercato: io vedo quello che fa nel suo impegno quotidiano, con i suoi comportamenti. Altre indicazioni non sono arrivate: German Pezzella sarà sempre il capitano, starà qua".
Se sente il fiato sul collo: "Terminata la partita con la Samp ho detto subito che avevamo fatto una brutta prestazione dopo le prime due ottime. Io da quando sto qua tutti i giorni vengono fatti nomi. Io penso a lavorare sul campo, ad allenare la Fiorentina e tirare fuori il meglio dai miei giocatori. Per far questo c'è solo da lavorare e fare in modo che ci sia meno pressione possibile".
Sulla scelta degli attaccanti: "Nelle prime partite continuità l'ha avuta Kouame perché stava meglio degli altri. Ha fatto tre partite con le sue occasioni, continuiamo con il nostro percorso ma non ci sono gerarchie. Il pungolo deve essere uno stimolo a sbagliare meno. Ora dovrò vautare di giorno in giorno i recuperi".
Su Pulgar: "Viene fuori da un periodo di virus che ci ha dato tante preoccupazioni. Ci sono delle prassi mediche da dover rispettare, sta meglio ma ancora non è il ragazzo che tutti conosciamo. Ci vorrà ancora qualche settimana di allenamento".
Se Chiesa si è fatto sentire: "Sì, ha chiamato e ha salutato ringraziandomi. So che l'ha fatto anche con i suoi compagni, poi io l'ho sempre visto al massimo in allenamento e in partita".
Sui messaggi di Commisso: "Ha sempre belle parole, siamo persone dirette e parliamo senza fronzoli. Ma vogliamo tutit dare il meglio per la Fiorentina".
Su Quarta: "È convocato e viene con noi, anche se con la società lo abbiamo scelto guardando gli highlights perché ha caratteristiche interessanti. Ma l'ho visto un giorno e mezzo, diamogli il tempo di lavorare ma mi ha già lasciato contento vederlo qui".
Su Barreca: "Lo abbiamo voluto perché ha fatto intravedere caratteristiche interessanti. Ma come altri suoi compagni avrà bisogno di settimane per ritrovare la condizione ottimale. Viene con noi a Cesena, poi vedremo".
Su Agudelo: "È arrivato a fine mercato invernale e poi è partito il Covid, che ha anche preso. Volevamo lavorarci sopra ma non abbiamo avuto modo di farlo. Poi prendendo Callejon, che io farei giocare anche in porta, lui sarebbe stato chiuso. Non potevamo portarlo avanti, ma tanto è dipeso dalla situazione in cui ci siamo trovati".
Su Callejon: "Stasera avrò un colloquio con lo staff medico che mi aggiornerà sulla sua condizione. Poi parlerò con lui e valuteremo se e come farlo partecipe della gara, poi vedremo se dall'inizio o no".
Il gioco della squadra: "L'anno scorso avevamo un obiettivo diverso, quest'anno abbiamo un atteggiamento diverso. Dobbiamo migliorare nella manovra ma solo per concretizzare quello che creiamo. L'intenzione è fare un gioco propositivo".
Sul Miguel Veloso per Amrabat: "Speriamo di ritrovare quella qualità in giocatori come Bonaventura, Borja o Castrovilli".