DE PONTI, Vi spiego la polemica con Commisso

Il direttore del Corriere Fiorentino Roberto De Ponti è intervenuto in diretta a Maracanà, trasmissione di Tmw Radio.
Cosa è successo con Rocco Commisso?
"Sintetizzo poichè purtroppo è diventata una questione personale, cosa che avrei volentieri evitato. In poche parole a Firenze si parla tanto del nuovo stadio, se risistemare il Franchi o farne uno nuovo a Campi. La Fiorentina ha una linea ben precisa, ovvero controllo totale della costruzione del progetto. Il Corriere Fiorentino in un mio editoriale di dicembre sostiene il fatto che la Fiorentina per crescere non può non avere uno stadio moderno di proprietà, allineandosi quindi con la posizione della Fiorentina. Nello stesso editoriale facevo presente però che se il presidente si mette a dileggiare il ministro che poi deve andare a decidere nei lavori al Franchi, non si tratta di una bella idea. E sempre nello stesso editoriale ho indicato il nome completo di anagrafe del presidente. La Fiorentina e il suo presidente hanno cancellato la parte in cui sostenevo le posizioni della squadra viola e hanno preso la frase in cui io dicevo il nome completo del presidente come se stessi dando del fascista al patron viola, solamente avendo esplecitato il suo nome completo. Cosa che non era assolutamente di mia intenzione. Poi è partita una campagna senza quartiere nei confronti dei miei giornalisti e anche mia. L'altro ieri attraverso i canali ufficiali se l'è presa con un mio ottimo cronista che si trovava lì per altri motivi. Addiriturra Commisso è andato via a braccetto con questo mio collega a Palazzo Vecchio per poi darli più tardi di spione che lo pedinava. Mi sembra un tantino esagerato travisare cosìla realtà".
Il rapporto tra stampa e Commisso: "Era venuta fuori la storia dei cartellini gialli, non è la prima volta che si crea questo tipo di tensione. Puntare il dito contro uno o l'altro giornalista è come scegliere un colpevole e dire fate di lui ciò che volete. A mio avviso la Fiorentina ha gravi problemi di comunicazione. Se tu sei in trattativa per capire come fare uno stadio nuovo e hai un ministro che sta decidendo, non puoi deriderlo dicendogli "caro Franceschini con i tuoi soldi tu fai quello che vuoi", è un modo un po' stravagante di trattare. Credo che quando è arrivato a Firenze Commisso immaginasse un appoggio totale su ogni cosa che faceva. E per certi versi lo ha anche avuto. Ma poi ha cominciato ad alzare i toni e a forzare i paletti. Aldilà di tutto penso che si tratti di un'arma di distrazione di massa. Perché nonostante tutto la Fiorentina in questi due anni non è mai stata nella parte sinistra della classifica avendo comunque il settimo monte ingaggi della A. E non vorrei che si venissero a creare degli alibi del tipo 'qua non mi vogliono, a questo punto traggo le mie conclusioni'. Il presidente Commisso ha tutto il diritto di difendersi dalle critiche, ma quello che reputo pericoloso è il fatto di 'chi non la pensa come me si prende un cartellino'. Dare di spia ad un cronista è fuorviante".
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