CIOFFI, Sottil può far molto di più. Zaniolo...

CIOFFI, Sottil può far molto di più. Zaniolo...FirenzeViola.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 10 novembre 2021, 21:20News
di Redazione FV

L'allenatore Matteo Cioffi, coordinatore del settore giovanile del Sarajevo, ha parlato in un lungo intervento a Stadio Aperto, trasmissione pomeridiana di TMW Radio. L'intervista inizia dal suo attuale incarico: "Ho sempre avuto la passione di allenare, mi piaceva giocare, confrontarmi con Gabriele, gli amici, tra cui Cristiano Giuntoli. Ho iniziato il corso a 32 anni, volevo imparare, cominciai a bussare alle porte di Empoli e Fiorentina, sono rimasto a Firenze nove anni. È nato tutto così".

Come identifica la sterzata nella carriera di Zaniolo? "Non è semplice a diciott'anni dire sì o no. Se non avesse avuto questa porta in faccia dalla Fiorentina, e questo fu un nodo grosso da affrontare per lui, non avrebbe trovato grandi difficoltà di crescita; l'ha avuta superando queste difficoltà, mi ero innamorato di lui negli allievi nazionali. Lui cominciò a non giocare anche ad Entella, poi ha trovato lì una realtà che lo ha valorizzato, per poi proseguire il percorso di crescita con Vecchi nella primavera dell'Inter. Quando un ragazzo a diciott'anni ti dice "vado lì a giocare" è follia sana. Zaniolo aveva le giocate da strada che non insegni, che nascono in un contesto destrutturato".

In Italia c'è un ritardo di due anni nel dare la prima chance di alto livello a un giovane "Siamo un Paese di vecchi. Chiesa è un '97 che in Europa sarebbe vecchio, qui è considerato ancora un giovane. La crescita è un percorso che non finisce mai. Credo sia un problema culturale, di formazione nei settori giovanili, di struttura dei settori giovanili, di coraggio, mentre il ct della Nazionale ha dimostrato grande coraggio nel mettere giovani, credendo in loro".

C'è qualche giocatore che può fare ancora molto di più o che avrebbe potuto dare di più al calcio? "Riccardo Sottil può far molto di più e sta avendo tante possibilità. Lo può fare, può diventare un giocatore importante. Un giocatore che si è perso è Marco Meli, un talento. Ora è a Siena, ha un'importante capacità di apprendimento; partì in ritiro con mister Pioli, stupì a 17 anni, poi ha avuto una serie di problematiche".