"CATTIVI PENSIERI", Andrea nel paese delle meraviglie

17.12.2010 12:55 di  Stefano Borgi   vedi letture
"CATTIVI PENSIERI", Andrea nel paese delle meraviglie
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Tu chiamale se vuoi...sensazioni. Forse il buon Lucio Battisti non benedirà la rivisitazione del suo capolavoro, ma se potesse leggerci siamo certi apprezzerebbe. Chi ha la bontà di seguirci sa che questo è uno spazio nel quale Firenze viola va al di là della cronaca, dell'attualità, del quotidiano. In queste righe cerchiamo di raccontare qualcosa che resti al di sopra (molte volte, ahimè, al di sotto) della Fiorentina, e non è detto sia migliore o peggiore della realtà. Insomma, seguendo il nostro incipit cerchiamo di trasmettere delle sensazioni che facciano da cornice al fantastico mondo viola. Ma andiamo con ordine: ieri si è tenuta la tradizionale festa di Natale del settore giovanile. Subito un piccolo appunto: sul palco a fare bella mostra di se c'era la prima squadra con annessi i vari dirigenti, mentre le squadre giovanili erano mischiate in platea, una qua l'altra là, una a destra l'altra a sinistra... Noi avremmo preferito sinceramente il contrario, anche perchè (scusate l'ovvietà) la prima squadra ha ben poco da essere messa in mostra. La sensazione all'ingresso è stata di un'ottima organizzazione: video celebrativo e suggestivo delle “pianticelle” in rampa di lancio, ancor più bello l'albero di Natale addobbato con le maglie dei 22 “violazzurrini” del 2010 (si partiva con il n°1 di Seculin per proseguire con la 10 di Carraro e l'8 di Camporese, e via andare...) Tutto bello, tutto giusto. L'atmosfera, però, non era quella degli anni scorsi. Qualcuno dirà: per forza, con la squadra 12° in campionato e reduce dall'eliminazione in coppa Italia... Anche in questo caso tutto vero, tutto giusto, ma ci concederete un po' di rimpianto. Il rimpianto di non vedere il locale strabordante di mamme, bambini, tifosi entusiasti, piccoli e grandi. Il rimpianto di non vedere sul palco Cesare Prandelli (non ce ne voglia Sinisa, ma Cesare aveva un altro “aplomb”). Il rimpianto di non vedere giocatori partecipi, orgogliosi di esserci (Liajic, Vargas, Gilardino...sembrava ti facessero un favore), di essere dei modelli, idoli di coloro che dovranno in futuro vestire la maglia viola su palcoscenici (ci auguriamo) più prestigiosi. E a proposito due annotazioni: pollice alzato per Adrian Mutu che, seppur “sbracato” su quella sedia in una postura non certamente da cerimonia ufficiale, ha regalato la più bella frase della serata. Un ragazzino degli “Esordienti” infatti, a precisa domanda, indica il romeno come il suo giocatore preferito, il suo modello di riferimento. Attimi d'imbarazzo in platea fino a che lo stesso Mutu risolve la situazione: “Sono contento, però mi deve somigliare più in campo che fuori”. Bravo Adrian, parole importanti in una serata dedicata ai bambini ed ai buoni sentimenti. Pollice verso, invece, per Vlada Avramov. C'erano tutti ieri, dal magazziniere al “fenomeno”, mancava solo “saponetta” Avramov, anche lui un fenomeno... però di altro tipo. Capiamo l'imbarazzo, la difficoltà a presentarsi dopo le “papere” di Udine e Parma, capiamo anche che essere fischiato ad una festa di Natale (perchè così sarebbe andata) non deve essere il massimo, ma come diceva De Gregori: “un giocatore lo vedi dal coraggio...” ed il mediocre Vlada negli ultimi tempi ha mostrato di tutto meno che il coraggio delle proprie azioni. Andiamo avanti. Sensazioni, dicevamo. Anonime, e per questo ancora più negative, sulle parole di Cognigni, Mencucci e Mihajlovic. Ultima sensazione negativa sotto i riflettori, l'assenza rumorosissima di Diego Della Valle. Impegni di lavoro? Ha trovato neve sul Col Fiorito? I regali di Natale da comprare in quel di Casette d'Ete? Non è dato sapere, fatto sta che per la prima volta l'ex-patron non ha partecipato ad una festa che lui stesso ha sempre sponsorizzato.

Fin qui le sensazioni sul palco. Poi, quelle dietro le quinte e sono sensazioni strane su pensieri e parole (ancora Battisti, che ci volete fare...), comportamenti di Andrea della Valle. Diciamo subito che l'ex presidente si è dimostrato il solito gran signore. Affabile, disponibile, moderato nei termini, empatico si fronte alla platea, caustico nei confronti del vice-sindaco Nardella... (“Non c'è il sindaco Renzi? Peccato, avrà avuto da fare...”) purtroppo in un mondo parallelo a colloquio con i giornalisti. Abbiamo titolato “Andrea nel paese delle meraviglie” proprio perchè la sensazione è di un ADV che non si rende conto fino in fondo della situazione, che rimanda tutto a primavera, che aspetta speranzoso il rientro degli infortunati, che si aggrappa alla fantasia creativa di Corvino. Andrea della Valle che (finalmente un po' di concretezza) si mostra pessimista sulla cittadella ed apre ai comuni limitrofi. Caro presidente, a lei va tutta la nostra stima, ma speravamo in qualcosa di più reale, di più masticabile. Andava bene anche una semplice arrabbiatura, una piccola “smusata” verso chi ci ha portato in questa situazione (leggi: i giocatori), insomma qualcosa di più... Invece i soliti buoni propositi, l'annuncio di due-tre acquisti certo... ma rimane sul vago, qualche velata minaccia (“siamo tutti sotto esame, io compreso”) ed un buon brindisi con foto accanto a media e giornalisti. Questo è Andrea, una gran brava persona nel paese delle meraviglie. Basterà tutto questo a farci rivedere una Fiorentina... “meravigliosa”?