TERZA IN CLASSIFICA, LA VIOLA NAVIGA A VELE SPIEGATE
Tante volte, cronisti e telecronisti, si sono lasciati andare a ringraziamenti divini per le gioie del "futebol", e con le dovute proporzioni i 90 minuti di ieri sera restituiscono sensazioni simili. La vittoria sul Cagliari, al netto di un avversario alle prese con palesi difficoltà, stempera due giorni inevitabilmente contraddistinti da quanto avvenuto sabato al Viola Park, e soprattutto proietta la Fiorentina oltre i problemi d'inizio stagione, verso un terzo posto in classifica che a dispetto di qualche critica è l'ennesimo frutto del lavoro del tecnico, e pure di una squadra che sta cominciando a scoprire qualche nuovo punto di forza.
Pur nell'emergenza di una difesa anche numericamente corta la crescita di Parisi, e le conferme fornite da Kayode, raccontano di rinnovata spinta sulle fasce, mentre oltre alla riscoperta di Duncan sul lungo periodo è Arthur che sta confermando la sua importanza in attesa dell'inserimento definitivo di Maxime Lopez. A proposito di ambientamento, la fiducia concessa ieri a Beltran sembra far parte di un preciso percorso immaginato per l'argentino, e anche se ancora non pare del tutto a suo agio in versione prima punta la prova resta più che incoraggiante. Insomma la Fiorentina di oggi sarà anche diversa da quella dell'anno scorso, ma probabilmente più pragmatica e per questo più efficace.
Il resto sono le scosse elettriche di un Nico Gonzalez sempre più calato nel ruolo di leader e goleador, ulteriore e massiccia dose di qualità da aggiungere a quella di un Bonaventura imprescindibile nonostante i tanti impegni. Anche nella rotazione in vista dei prossimi incontri, prima gli ungheresi del Ferencvaros poi uno scontro di altissima classifica a Napoli, si misurerà la crescita collettiva del gruppo di Italiano, ma intanto se si esclude qualche disattenzione come avvenuto ieri a Milenkovic (parso forse stanco) è la personalità con la quale stavolta la Fiorentina ha portato a casa il risultato che va sottolineata.
Esattamente come la scena finale che ha chiuso la serata del Franchi, quando Nzola ha regalato la sua maglietta a un bambino così felice da non trattenere la commozione. Al di là del gol, fondamentale per sbloccare l'attaccante a livello psicologico, il successo sul Cagliari riporta in primo piano il campo e la condivisione che ne dovrebbe scaturire, evitando divisioni (e distinzioni) in un momento in cui proprio i risultati stanno spingendo la Fiorentina a navigare a vele spiegate.