SPALLE AL MURO...
Non ci sono più alibi. Se è vero che domani Sinisa Mihajlovic conoscerà il suo destino tecnico, i giocatori sono comunque chiamati a dare un segnale preciso, forte, netto. Andrea Della Valle lo ha ricordato a tutti ieri pomeriggio, guardando in faccia i calciatori e ricordando che contro il Genoa toccherà a loro. Dovranno dimostrare quell’attaccamento alla maglia e quel senso d’appartenenza che dovrebbe sempre contraddistinguere le partite della Fiorentina.
Siamo davvero ad un punto di svolta, perché dopo la sconfitta contro la Juventus – e soprattutto dopo il disastroso primo tempo – gli interrogativi sono aumentati a dismisura. La partita di domani è di quelle da dentro o fuori. Non c’è più tempo per aspettare o pazientare, la proprietà vuol vedere i risultati e la frase del patron viola sulla necessità di vincere (“conta solo quello, le regole del calcio sono queste”) è eloquente e mette tutti con le spalle al muro. Al tempo stesso i calciatori dovranno provare ad avere uno scatto d’orgoglio, in difesa del tecnico che loro hanno spesso sostenuto a parole. E’ evidente che in caso di risposte negative sul campo da parte della squadra e in mancanza di un risultato soddisfacente, arriverà il cambio della guida tecnica. E Delio Rossi diventerebbe il candidato numero uno, in vantaggio su Gigi Delneri.
Nella scorsa campagna acquisti, la Fiorentina è stata la quarta società (dopo Juve, Roma e Napoli) che ha investito più denaro per rinforzare la squadra. Si dirà che sono arrivate principalmente alternative e non titolari (uno solo, Cassani) ma sta di fatto che la qualità dei viola non può essere sottovalutata, né può essere considerata inferiore a formazioni come Cagliari, Catania e siena che in queste momento in classifica si trovano più avanti della formazione di Mihajlovic. Il ritorno di Jovetic a grandi livelli dovrebbe essere sfruttato e capitalizzato dalla squadra per tentare di decollare. E invece la crisi di gioco e di risultati è sotto gli occhi di tutti. Ecco perché oltre alle dovute necessarie e imprescindibili riflessioni sul tecnico, nei giorni scorsi ci si è interrogati anche sui giocatori e sul rendimento di alcuni di loro, richiamandoli alle responsabilità. L’Europa per la Fiorentina non può più attendere: un altro anno senza coppe internazionali sarebbe un fallimento per la proprietà, e allora occorre correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Resta l’ultima tappa, che potrebbe aprire vari scenari. 1) Il rilancio in grande stile con una vittoria sonante 2) Un successo striminzito, che non cambierebbe lo stato delle cose e che rischierebbe di prolungare l’agonia. 3) Un pareggio o un ko che non ammetterebbero repliche. Basterà aspettare la fine della partita di domani pomeriggio.
Lorenzo Marucci