MERCATO BLOCCATO DA MAXI E CRISTOFORO MA ANCHE LA PROGRAMMAZIONE FA ACQUA E CORVINO ASPETTA L'OCCASIONE. STERILITÀ IN ATTACCO: PERCHÉ NON CHIESA ACCANTO A SIMEONE?

25.01.2018 00:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
MERCATO BLOCCATO DA MAXI E CRISTOFORO MA ANCHE LA PROGRAMMAZIONE FA ACQUA E CORVINO ASPETTA L'OCCASIONE. STERILITÀ IN ATTACCO: PERCHÉ NON CHIESA ACCANTO A SIMEONE?

Manca poco più di una settimana alla fine del calciomercato e, al momento, le trattative completate dalla Fiorentina si possono riassumere con la cessione a titolo definitivo di Ianis Hagi al Vitorul. Un po' pochino se si considera che da almeno due mesi Pioli ha fatto sapere a Corvino che Maxi Olivera e Cristoforo non sono giocatori su cui farà affidamento nella sua esperienza in viola. Da due mesi i dirigenti stanno cercando due calciatori per sostituire queste due cessioni, che però ancora non sono state completate e che anzi, non paiono neanche vicine al concludersi. Non ci sono squadre interessate concretamente, dunque solo l'intervento degli agenti dei due giocatori (fanno parte della stessa scuderia), potrà permettere a Corvino di salutare i due esuberi. Al momento la possibilità di vederli lontano da Firenze dopo il 31 gennaio, è al 50%. E nel caso in cui dovessero partire? Purtroppo, ed occorre sottolinearlo, non c'è la sensazione o qualche indiscrezione che faccia pensare a una Fiorentina già pronta a sostituirli seduta stante con obiettivi concordati da tempo. Cioè, in parole povere, non c'è programmazione. Piuttosto c'è grande attenzione sulle 'occasioni' che il mercato stesso potrebbe offrire nelle ultime ore milanesi. Come accaduto ad agosto per Laurini e Thereau, per intendersi. Per assurdo, ciò potrebbe concretamente aiutare Pioli nel resto della stagione, perché avere esuberi di altre squadre, a caccia di rivincita e che soprattutto conoscano già il campionato italiano, potrebbe permettere all'allenatore di inserirli senza perdite di tempo. Il problema è trovare queste occasioni. 

Un'altra sensazione riguarda la programmazione in senso generale. Va bene, la squadra costruita in estate è giovane e questa è una stagione di passaggio per voce dello stesso Pioli ma, complice la distanza della proprietà e una pressione della piazza inferiore al passato anche a causa della mancanza di credibilità da parte dell'intera società, il progetto tecnico non pare destinato a crescere negli obiettivi, la famosa asticella rischia di restare ben ancorata alla metà classifica e al 'sogno' Europa League. Un sogno societario che non può certo esaltare i tifosi, abituati nel tempo a guardare quanto meno alla Champions come sogno da coltivare.  C'è chi continua a parlare di stadio come chiave di volta per modificare le ambizioni e riportare entusiasmo, ma anche se ciò fosse vero, significherebbe dover attendere almeno 5-6 anni prima di tornare ad ambire a mettere i bastoni tra le ruote alle big nostrane. Un po' troppo per una città che vive per la propria squadra. 

Tornando a temi di stretta attualità e per parlare di campo visto che il campionato fortunatamente va avanti, occorre sottolineare l'estremo bisogno dei viola di trovare un modo per tornare a segnare con continuità e maggiore facilità. Spiegare tutti i problemi con l'alibi dell'imprecisione è sbagliato, Pioli dovrà assolutamente trovare un modo per sbloccare la fase offensiva viola. Visto il fallimento della coppia Babacar-Simeone vista dal 1' contro la Sampdoria, perché non riportare al centro del progetto tattico Federico Chiesa spostandolo al fianco di Simeone in attesa che Thereau possa tornare a dare una mano in tal senso? Chiesa ha tutte le caratteristiche di una seconda punta, ma anche tante della prima punta moderna. Soprattutto ha una fame di gol che, quando gioca sulla fascia, si traduce spesso in tiri difficili e che non trovano fortuna proprio perché partiti da troppa distanza. E allora perché non provare a dargli una chance più vicino all'area di rigore? Non penso che sarebbe una bestemmia tattica, soprattutto se venisse provata in partite più 'abbordabili' come quella contro il Verona. Ovviamente si tratta di un'idea personale e niente di più, visto che l'allenatore segue i giocatori giorno dopo giorno è ha il polso della situazione. Però l'idea di vedere 'Chiesino' più vicino alla porta, stuzzica la fantasia in un momento in cui la Fiorentina provoca tutt'altre emozioni.