LA SETTIMANA DELLA VERITA’ EUROPEA, BRAVO PIOLI: I VIOLA LA MERITANO. MERCATO, UN’ ALTALENA ESTENUANTE… SI TRASFORMA IN UNA LUNGA ATTESA. DEFREL ALTERNATIVA A PJACA

16.07.2018 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
LA SETTIMANA DELLA VERITA’ EUROPEA, BRAVO PIOLI: I VIOLA LA MERITANO. MERCATO, UN’ ALTALENA ESTENUANTE… SI TRASFORMA IN UNA LUNGA ATTESA. DEFREL ALTERNATIVA A PJACA

Partiamo da Pioli, l’unico tesserato viola che abbia avuto il coraggio di pronunciare una frase che per qualcuno pareva eversiva… “La Fiorentina merita di andare in Europa, per la condotta della società e per il lavoro fatto l’anno scorso”. 

Giovedì prossimo il TAS emetterà il proprio verdetto: l’ultimo grado di giudizio accoglierà le tesi difensive del Milan - francamente alcune un po’ fantasiose - oppure spedirà direttamente al preliminare la Fiorentina? 

Inutile negarlo: più che passano le ore e più che nel ritiro di Moena si percepisce la sana tensione dei viola. Lo ha spiegato poche sere fa Simeone quanto sarebbe importante una partecipazione dei viola a questa competizione. Lo sarebbe anche per convincere i giocatori, soprattutto i nuovi,  a scommettere con più forza sulla Fiorentina. La data del 19 luglio diventa uno spartiacque tra la normalità, una stagione senza Europa, e la qualità, cioè il ritorno laddove giocano i migliori. E’ la differenza che traccia l’UEFA: Champions o Europa League, l’importante è esserci. Chi è fuori dalla UE del calcio conta meno, quasi nulla.

Ranking, prestigio, indotto economico, riconoscibilità internazionale: una società come la Fiorentina, a cui è preclusa la lotta per lo scudetto, dovrebbe avere come obbligo inderogabile la qualificazione continentale ogni anno. Se un giorno i Della Valle riusciranno a portare il club a questa condizione permanente potranno ritenersi soddisfatti della loro missione. Giocare ogni stagione in Europa significa aumentare il livello di competitività in assoluto e quindi, di conseguenza, crescono anche le chance di vincere un trofeo, magari una Coppa Italia. Giusto per togliere quelle maledette ragnatele dalla bacheca viola, chiusa tristemente dal 2001.  



E’ la settimana della verità, prepariamoci a viverla in apnea. Pioli e lo staff hanno imposto il lavoro pensando di esordire al preliminare del 26 luglio. Non avevano altra scelta, la strada era obbligata. Tutto più leggero, carichi piuma, giocatori già in forma: è accaduto di rado che alla seconda partita in montagna la Fiorentina rifilasse 17 gol agli avversari, seppur di livello più che dilettantistico. Di solito in questo periodo le gambe sono inchiodate dall’acido lattico, i giocatori si muovono come dentro la moviola. Ora, invece, volano. E non solo: le esercitazioni sono tutte votate all’’intensità che fa rima con velocità di esecuzione. Uno-due tocchi e via andare. E’ chiaro che se la Fiorentina avrà una buona notizia dal TAS, lo staff di Pioli dovrà modificare cammin facendo il piano di lavoro, inserendo nel motore dei viola, gradualmente, razioni di fondo e resistenza. Il resto arriverà giocando una partita dopo l’altra. Se invece i viola saranno fuori, allora si userà un’altra strategia per arrivare in forma all’alba della stagione. 

I tifosi, invece, e non solo loro, attendono i nuovi acquisti: notizie e indiscrezioni creano un’altalena estenuante, montagne russe che portano allo sfinimento. Prendiamo due nomi a caso: Pasalic e Pjaca. Un giorno si avvicinano, un altro si allontanano. Questo accade perché al di là del consenso dei giocatori, entrambi vogliono giocare nella Fiorentina, i conti si devono fare con le loro società di appartenenza, Chelsea e Juve. Si discute sulla formula: Corvino cerca il prestito con diritto di riscatto, i club pretendono invece l’obbligo finale dell’acquisto. Il problema nasce dal ridotto budget di cui dispone Corvino. Per chiudere un’operazione servono molti incastri e quando questi ritardano, gli obiettivi rischiano di sfumare. Non è immaginabile, però, che Corvino sia arrivato questo punto senza alternative. Così come si era parlato di De Paul dell’Udinese, ora con l’arrivo pressoché sicuro di Berardi a Roma, potrebbe liberarsi Defrel, vecchio pallino viola. 

Il giocatore giallorosso è una pista da seguire con attenzione. 

Il mercato si trasforma in una lunga attesa e la pazienza scarseggia. Ai tifosi interessano poco i ragionamenti sulle difficoltà, loro si misurano solo con i fatti. La Fiorentina deve essere rafforzata in tempi compatibili con lo sviluppo tecnico dell’allenatore, tra l’altro da sempre l’unico responsabile del comportamento della squadra. 

Speriamo che la settimana della verità europea, diventi anche quella del mercato…