LA FAME DI FIRENZE E I GIORNI DELL’ATTESA: L’IPOTESI MACIA E LA FORZA DI NON DOVER CEDERE PER FORZA. L’OFFERTA PER VLAHOVIC, L’ATTESA DI RIBERY E IL RUOLO FONDAMENTALE DEI TIFOSI IN UN’ESTATE RIVOLUZIONARIA

30.05.2021 11:14 di  Leonardo Bardazzi   vedi letture
LA FAME DI FIRENZE E I GIORNI DELL’ATTESA: L’IPOTESI MACIA E LA FORZA DI NON DOVER CEDERE PER FORZA. L’OFFERTA PER VLAHOVIC, L’ATTESA DI RIBERY E IL RUOLO FONDAMENTALE DEI TIFOSI IN UN’ESTATE RIVOLUZIONARIA

Gattuso ha riacceso la Fiorentina. Con lui si può pensare a un’estate da protagonisti, alla costruzione di un futuro molto diverso rispetto al recente passato e a una squadra che rispecchi il desiderio della tifoseria viola, ovvero pensata per giocare e non solo per attendere l’avversario. Come sempre in questi casi, quando arriva un allenatore nuovo e si riaccendono i riflettori su una piazza delusa, è già partita la corsa al nome, al sogno di mercato, alle illusioni da ombrellone che riempiono i giornali e catturano l’attenzione dei tifosi. 

Per saziare la fame di notizie però, servirà aspettare ancora. Pradè e Barone si sono presi qualche giorno di meritato riposo, il finale di campionato è stato duro per tutti e la corsa a Gattuso ha richiesto ulteriore impegno. Le idee sono tante, le priorità già chiarissime (regista, esterni d’attacco e di difesa, difensori che sostituiscano i partenti), ma come detto prima di stringere il cerchio occorrerà pazienza. La Fiorentina si sta guardando intorno innanzi tutto per allargare la squadra degli osservatori, Goretti è un’ipotesi, ma nelle ultime ore è tornato in corsa Macia, amico e primo collaboratore di Pradè ai tempi del primo Montella e per questo candidato forte a tornare in viola. Lo spagnolo è un splendido conoscitore di calcio, ha portato gente come Joaquin, Borja e Gonzalo e sarebbe l’uomo giusto al posto giusto: i dubbi semmai vengono pensando all’ennesimo cavallo di ritorno e alla reale libertà di movimento che avrebbe adesso. Anche per questo, una pausa di riflessione si è resa necessaria. Dopo Gattuso comunque la Fiorentina non ha fretta. Sa di non poter sbagliare ancora, ma nello stesso tempo ha una forza enorme come alleata: non ha bisogno di vendere a tutti i costi. E’ solida e ha liquidità. L’esatto contrario dei club più blasonati - vedi Inter, Roma, Milan e anche Juve -, affossati dai debiti, aggrappati alla Superlega e alla caccia di plusvalenze che salvino il salvabile. 

La rivoluzione insomma non sarà solo viola. Sta per arrivare un’estate piena di sorprese e ribaltoni, Hakimi intanto è già ai saluti, Donnarumma lascerà a zero euro, Ronaldo è in bilico e la Lazio non ha ancora l’allenatore: il solco da riempire (22 punti dalla settima, stando alla classifica finale) è gigante, ma la Fiorentina può legittimamente sperare di avvicinarsi parecchio. A patto di fare le cose per bene e, soprattutto, avere pazienza e fiducia. Gli esempi sono tanti, il Lille ha vinto in Francia, l’Atletico ha messo dietro Real e Barcellona, il Villareal ha steso lo United e ieri il Chelsea ha tolto il sogno al milionario City di Guardiola. Anche in un calcio schiavo dei soldi insomma, stupire si può. Al di là dei nomi, servirà gente affamata, che non pensi a Firenze come una tappa di passaggio, ma che anzi faccia innamorare la tifoseria con quel senso di appartenenza troppe volte mancato in questi anni.  Conoscendo Rino, c’è da credere che questo sarà il primo punto su cui batterà forte. Uno come lui su certe cose non transige: lavoro, professionalità, sacrificio. Chi non ci sta è fuori. 

Firenze e tutti i tifosi avranno un ruolo fondamentale in tutto questo, dovranno far sentire la loro passione e la loro vicinanza, senza mugugni o facili prediche da social, ma solo sostenendo Commisso e il nuovo condottiero in panchina, due che per passione, soldi a disposizione e curriculum professionale, sono una garanzia per guadagnarsi quel salto di qualità atteso da tempo. Niente divisioni, quelle servono solo per le polemiche da bar. Ora c’è da costruire una Fiorentina tutta nuova, più bella e vincente. Tutti insieme. Prima degli acquisti tra l’altro, ci sono da risolvere due-tre cose che riguardano chi c’è già. La prima in assoluto è il futuro di Vlahovic, ancora dubbioso sulla possibilità di firmare il rinnovo. La Fiorentina gli ha già proposto un ricco contratto da tre milioni più vari bonus, con la possibilità di inserire nell’accordo anche una clausola rescissoria. Il procuratore ha preso tempo, perché evidentemente prima vuol capire che tipo di offerte potrà portare sul tavolo viola. Rocco però da questo orecchio non ci sente e c’è da scommettere che alla fine dirà no a tutti e terrà il suo pupillo anche a costo di restare con il contratto in essere, in scadenza nel 2023. La storia comunque è ancora tutta da scrivere, di sicuro a Dusan restare qui, dove tutti lo amano e con la maglia da titolare addosso, non potrebbe fargli che bene. Anche perché per confermarsi a certi livelli, dovrà crescere ancora.

L’altro caso da risolvere riguarda Ribery, che ha già fatto sapere di voler restare anche con uno stipendio dimezzato. FR7 è l’unico fuoriclasse della squadra, è un leader in campo e fuori, se accettasse anche qualche panchina, sarebbe il classico valore aggiunto di una squadra ambiziosa. Sarà Gattuso, in questo caso, a dire l’ultima parola. A proposito di Rino, l’allenatore e la società faranno un ultimo tentativo per tenersi anche Milenkovic: al ritorno di Pradè e Barone ci sarà un incontro con Ramadani. Il difensore vuole la Premier e molto probabilmente se ne andrà, anche perché il club mesi fa gli promise di lasciarlo andare. Per cederlo comunque servirà un’offerta giusta: tra le tante, si è fatto avanti anche il Chelsea. Ancora qualche giorno e sapremo. Il mercato deve ancora cominciare, il tempo non manca, la fiducia neppure. Ringhia Fiorentina, il prossimo potrebbe finalmente essere il tuo anno.