IN UN VIAREGGIO LOW PROFILE SBOCCIA FINALMENTE DIAKHATE. GORI E SOTTIL SULLA SCIA DEI 'FEDERICO'. NOVITÀ DAL PORTOGALLO PER LO SCOUTING VIOLA
La Viareggio Cup è purtroppo solo una pallida memoria del grande torneo che fu. Le parole della dirigenza dell'Empoli ieri sono ricche di intelligenza quando Andrea Butti, dg del club azzurro, dice che "la Fiorentina è vittima e non chiamata in causa dall'episodio ma i fatti di ieri sono dovuti a lacune nell'organizzazione del Torneo". Detto che collegare la profonda sensibilità di Firenze e il suo animo affranto dalla perdita del Capitano e il gesto ignobile di alcuni teppisti è fuorviante e fuori luogo, perché quel sasso, quei cori razzisti nulla hanno a che vedere con il vero spirito della tifoseria fiorentina mostrata al mondo suo malgrado in occasione della scomparsa di Davide Astori, non c'è che da concordare con Butti. Bene fa pure il CFC a costituirsi parte civile contro chi ha ferito il giovane calciatore dell'Empoli ma doveva e poteva esser fatto di più in quanto a ordine pubblico. Inoltre, prescindendo da quel che è l'accaduto di ieri, non è più il Torneo di Viareggio di un tempo ma una competizione ricca, o povera, di formazioni straniere dal non certo celebre lignaggio e anche tra le italiane mancano diverse big.
Tant'è. La Fiorentina comunque fa strada e pure i suoi fanno scuola. La nota più bella è lieta fa rima con la parola 'finalmente'. Ovvero Abdou Diakhate, impropriamente considerato novello Paul Pogba e bruciato forse dalle premature prime pagine di siti, radio e quotidiani, ma che con Emiliano Bigica sta lentamente, ma alla Viareggio Cup prepotentemente, ritrovando la via. La Fiorentina, d'altro canto, ha preferito non cederlo ma crescerlo ancora in Primavera, sebbene un prestito sarebbe forse stato il passaggio migliore tecnicamente per vederlo all'opera coi grandi. Evidentemente una valutazione sulla maturazione caratteriale ha portato Corvino e Vergine, insieme all'avvocato Rigo, a optare per un'altra stagione coi giovani e anche Bigica stesso lo ha definito "in crescita". L'auspicio è che questo possa essere un nuovo inizio per Diakhate, che ha le armi e le potenzialità per provare a essere protagonista coi grandi viola.
Tra le certezze, ma non è una novità, Riccardo Sottil e Gabriele Gori. Con caratteristiche e qualità diverse, com'è naturale che sia, possono rappresentare i nuovi Federico Chiesa e Federico Bernardeschi del settore giovanile della Fiorentina. Hanno i colpi da grandi e c'è da scommettere che nella prossima stagione saranno presenze fisse nella prima squadra di Stefano Pioli, tecnico che crede molto nei giovani. Sebbene con l'Empoli non abbia certo brillato, c'è ampia fiducia anche in Vitja Valencic, centrocampista che la società gigliata considera uno dei migliori della propria cantera e che sta mettendo in mostra anche in questa Viareggio Cup.
A proposito di futuro. Non solo i giovani, pure i grandi. Anzi, soprattutto quelli. Dopo un break nella sua Puglia, sarà un week-end all'insegna delle Nazionali per Pantaleo Corvino. C'è però una novità che ritorna, dopo i sussurri che risalgono oramai a due stagioni fa: potrebbe allargarsi ulteriormente la dirigenza della società gigliata, anche nel compartimento scouting. Il nome di Josè Boto del Benfica, uno dei massimi e più profondi conoscitori del calcio internazionale, che ha scoperto alcuni dei più grandi talenti delle Aquile come Di Maria e David Luiz, sarebbe tornato nel mirino della dirigenza per guidare il compartimento scouting. Boto era nome caldo per la Fiorentina già nel 2016 e ora torna di moda. Solo sussurri portoghesi?