Il vero danno di Gimenez alla Viola dare un alibi, ma il bello del calcio è subito un’altra chance. E Pioli fa finta di nulla

La pessima pantomima inscenata da Gimenez ha recato alla Fiorentina un danno monumentale, ma non, si badi bene, per i punti (uno o più decidete voi) che la squadra viola ha perso a Milano, ma perchè fornisce un alibi a tutti quelli del ‘si ma’ i quali si rifiutano ancora, in nome di quella topica arbitrale, di vedere ciò che è sotto il naso di tutti da sette anni ovvero il vuoto pneumatico di questa Fiorentina americana nata e gestita a prescindere dalle logiche sportive, che ha perseguito solo logiche economiche e immobiliari andate a segno solo in parte con l’edificazione di quella cattedrale nel deserto a Bagno a Ripoli, un centro sportivo che sarebbe sovradimensionato anche per un club che facesse la Champions in pianta stabile, figurarsi per una società che la Champions la vive solo nei lontani ricordi o in tv.
Infatti l’avvilente situazione attuale della squadra di Pioli è solo il frutto di un percorso, una parabola, iniziata quando Commisso ha rilevato la Fiorentina: l’attuale situazione, compresi i tre punti in classifica dopo sette giornate stava già in embrione in quella fisarmonica suonata davanti ad un microfono in uno studio radiofonico, come a significare che invece di rispondere alle domande bastava buttarla in caciara. Come già stava nei dirigenti messi su poltrone apicali senza alcuna esperienza calcistica, nei giocatori comprati a casaccio, nelle conferme a fine stagione qualunque risultato si fosse centrato, ‘perché il padrone è buono e non licenzia’, era questa la vulgata che spiegava( si fa per dire) il perchè, come a dire che a domande acquiescenti si può anche rispondere nulla.
La situazione che vive oggi la Fiorentina era quindi già dentro l’arroganza nel gestire il club, era nelle liste di proscrizione dei giornalisti. La somma di questi ultimi sette anni sta tutta dentro gli stenti di oggi, le premesse dentro le conseguenze. E non a caso nulla muterà malgrado la classifica poichè ogni decisione è figlia di un capriccio, di un puntiglio, un dispetto, poichè come disse l’arrogante marchese impersonato da Alberto Sordi chi è talmente ricco da potersi permettere ogni cosa risponde alle critiche con uno sberleffo, una pernacchia, un’alzata di spalle.
Ed è per questo che anche dopo la sconfitta di Milano, coi numeri sopracitati che non svaniscono con un giro di fisarmonica, quel che giunge dagli alti, lontanissimi e preclusi recessi padronali è solo un silenzio assordante, il rumore del vuoto pneumatico.
Chi è sul campo ha da arrangiarsi, sia esso la squadra, Pioli, Pradè e gli altri dirigenti, ognuno è lasciato a se stesso, del resto il posto fisso e sicuro ha un prezzo da pagare.
Si ma, dirà pervicace qualcuno, se quel fedifrago di Gimenez, illuminato come Paolo di Tarso sulla via di Damasco, avesse dimenticato ciò che insegnano financo nelle scuole calcio, avesse strenuamente resistito al tocco di Parisi: ecco che la Fiorentina avrebbe una società modello, una proprietà munifica, attenta e ideale, sempre presente per le esigenze sportive della Fiorentina, con un progetto sportivo preciso, convinto, illuminato e vincente, disponibile a qualunque sacrificio umano ed economico per il bene del club.
Ecco il vero grande danno che la simulazione di Gimenez ha fatto alla Fiorentina, come l’Amanita Muscaria, il temibile fungo rosso coi puntini bianchi, ha allucinato alcuni convincendoli che il problema stia in un rigore dato a Milano per una ignobile sceneggiata.
Ma la grande magia che risiede nel pallone è che c’è sempre un nuovo appuntamento nel quale riporre speranze e attese e oggi l’appuntamento è a Vienna, la bella città austriaca da cui passa il destino stagionale della Fiorentina e di Pioli, il quale però in conferenza stampa alla vigilia fa un po’ il pesce in barile e nega che la sfida col Rapid possa servire per invertire la tendenza. No, sarebbe solo una partita importante, Pioli ha infatti ribadito che le ultime uscite della sua squadra ‘sono state prestazioni di buon livello’.
Tuttavia visto il principio di realtà che impone di guardare ai freddi, ma implacabili numeri, non resta che sperare che la partita di stasera a Vienna segni una discontinuità con il ‘buon livello’ per come sembra intenderlo Pioli.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
© 2025 firenzeviola.it - Tutti i diritti riservati
