IL CENTRO SPORTIVO E WEMBLEY: IL NOME DI ASTORI NON SPARIRÀ MAI. OGGI IL VIAREGGIO: I GIOVANI MERITANO LA RIVINCITA. CHIESA SI CARICA GLI AZZURRI SULLE SPALLE, IL FUTURO È SUO

28.03.2018 00:00 di  Lorenzo Di Benedetto  Twitter:    vedi letture
IL CENTRO SPORTIVO E WEMBLEY: IL NOME DI ASTORI NON SPARIRÀ MAI. OGGI IL VIAREGGIO: I GIOVANI MERITANO LA RIVINCITA. CHIESA SI CARICA GLI AZZURRI SULLE SPALLE, IL FUTURO È SUO

Non facciamola passare come una cosa dovuta, perché non lo è, soprattutto vedendo i tempi con la quale è stata portata a termine. Il centro sportivo della Fiorentina da ieri e per sempre avrà il nome di Davide Astori e il suo ricordo non verrà mai cancellato, resterà indelebile nella storia e nel tempo. Anche a Wembley, in occasione dell'amichevole tra Italia e Inghilterra, prima della gara tutto lo stadio gli ha dedicato un grande applauso, l'ennesimo per un ragazzo che ha sconvolto il mondo del calcio grazie alla sua naturalezza e al suo essere. Il calcio si è fermato a riflettere e qualcosa probabilmente cambierà, anche se ciò che è accaduto nel post partita del Torneo di Viareggio tra Fiorentina ed Empoli fa accapponare la pelle, ancora di può rispetto al passato e il gesto commesso dal "tifoso" viola è qualcosa di indescrivibile e penoso. Meglio cancellarlo, questo sì, dopo chiaramente aver preso provvedimenti, e ripartire. Ripartire ancora una volta dal campo, da sabato, nella sfida contro il Crotone al Franchi.

La squadra di Pioli ha trovato la forza per reagire dopo la tragedia e dovrà continuare sulla strada intrapresa nelle ultime due gare prima della sosta. Il tecnico gigliato lo ha detto anche due giorni fa in un'intervista al Corriere Fiorentino: tutti i giocatori hanno avuto la forza fin da subito di voler andare avanti proprio nel nome di Davide, di provare a portare a termine ciò che avevano iniziato insieme e per questo dalla sfida contro i calabresi a quella contro il Milan che chiuderà il campionato la Fiorentina dovrà andare avanti unita per provare a centrare il settimo posto, cosa che sembrava impossibile fino a poco fa. 

Intanto oggi pomeriggio la Primavera di Emiliano Bigica ha la possibilità di tornare a vincere il Torneo di Viareggio nella finale contro l'Inter, squadra che l'estate scorsa fermò sul più bello la corsa allo Scudetto dell'allora formazione di Guidi. Sarà una rivincita dunque e i giovani gigliati meritano di giocarsela e di vincerla, per dimenticare il ko che ha negato il tricolore ma anche e soprattutto per togliersi una grande soddisfazione che potrebbe dare lo slancio anche per il futuro. Prima squadra e Primavera sperano di portare a termine nel migliore dei modi le rispettive stagioni, anche nel nome di Astori per dedicare qualcosa di importante all'eterno capitano.

In conclusione, vedere in campo con la maglia azzurra un giocatore della Fiorentina è sempre piacevole. Se è del vivaio, lo è ancora di più. Se è Federico Chiesa, il piacere è ancora più evidente. Perché? Semplice. E' un giocatore classe '97 che nel suo club come in azzurro, dà tutto. Non si risparmia, non vive la Nazionale come una bella pausa dal resto della vita professionale. Suo padre gli ha trasmesso anche questa passione e lui farà di tutto per onorare al massimo il testimone che gli ha passato Enrico. Se nella prima apparizione aveva mostrato qualità e determinazione ben oltre alla media del resto della rosa, ieri sera, a Wembley, ha confermato di essere il futuro designato dell'Italia calcistica. Nello stadio più importante di tutta l'Inghilterra, quando la Nazionale di Di Biagio pareva pronta a cedere senza colpo ferire, è stato proprio 'Chiesino' a dare la svolta che ha portato al pari. Il primo tiro azzurro è arrivato al 57' proprio grazie a lui. Il gol, il primo dopo tre partite a secco, è arrivato su un calcio di rigore abilmente conquistato sempre dal giovane viola. Un motivo d'orgoglio per tutti i fiorentini e ovviamente per la società Fiorentina tutta. Non giocherà il Mondiale, questo non permetterà al club di aumentare il valore del suo cartellino nell'immediato, ma tutti lo hanno già individuato come il prossimo trascinatore del nostro calcio, la luce in fondo al tunnel. Le spalle sono larghe, speriamo che possano essere coperte ancora a lungo dalla maglia col giglio sul petto.