IL CDA SPIEGA CHE SI PUÒ INVESTIRE: DEVE NASCERE UNA FIORENTINA PIÙ FORTE. SIMEONE VA ASPETTATO, LO DICE ANCHE BATI. ADV VUOLE TORNARE PROTAGONISTA
E’ stata una giornata viola intensa: Batistuta allo stadio, un cda importante e i giovani di Bigica in semifinale al Viareggio. Mentre Chiesa ha debuttato in Nazionale a 21 anni giocando bene per 61 minuti. Questi i punti cardinali di un venerdì molto viola.
Il cda ha parlato della richiesta ufficiale per l’intitolazione del Centro sportivo a Davide Astori, poi di quello nuovo da realizzare - ma l’area ancora non è stata scelta definitivamente - quindi ha messo in mostra numeri da saldo attivo dopo un mercato estivo dai grandi incassi. Morale: con questo bilancio si può e si deve sperare in un piano di rafforzamento sostanziale nella prossima estate.
Anche dai canali non ufficiali filtrano all’esterno del club viola intenzioni chiare: aumentare il monte ingaggi rendendo più competitiva la rosa, dopo il dimagrimento di un anno fa. L’auspicio è che non restino solo buone intenzioni, ma al contrario si trasformino in un netto cambiamento di programma. Si respira un clima diverso dopo l’assurda scomparsa di Davide Astori. C’è una maggiore compattezza dell’ambiente anche se si attendono parole definitive da parte dei fratelli Della Valle. Ma proprio il presidente Andrea sembra avviato a rientrare da protagonista nella Fiorentina. E questa mossa potrebbe portare novità in seno al club. Diego resta in cabina di regia, ancora più attento in questo momento così delicato per la Fiorentina.
La visita di Batistuta allo stadio, il suo incontro con la squadra, la cordialità con la quale si è presentato ed è stato accolto, hanno rappresentato bei frammenti di fiorentinità: un summit divertente, con foto di gruppo finale. Il Re Leone ha parlato con tutti e in particolare con gli argentini. L’ultima volta che aveva visto Giovanni Simeone, il cholito era un bimbo e stava accanto al suo babbo, grande amico del bomber viola. Lo ha ritrovato centravanti della Fiorentina e lo ha difeso: ha ragione Gabriel quando dice che serve pazienza, Giovanni va aspettato. Non lo ha sottolineato solo per solidarietà argentina, ma anche perché Gabriel nel primo periodo fiorentino incontrò qualche difficoltà. Segnò in avvio e poi stette una decina di giornate a secco, salvo finire la stagione a 13 reti in 34 partite. Per Simeone sono state parole equivalenti ad una bella iniezione di fiducia. La Fiorentina sta ripartendo lentamente e con fatica, ma il motore è caldo. E questa è la notizia più bella.