FIORENTINA, PALLADINO È LA SCELTA GIUSTA. LE QUALITÀ DEL NUOVO ALLENATORE E CIÒ CHE DEVE FARE PER RESISTERE ALLE PRESSIONI. MERCATO, L'ANNO DELLA VERITÀ. PER ESSERE AMBIZIOSI SERVONO COMPETENZA E INTUIZIONI ILLUMINATE

09.06.2024 10:34 di  Luca Cilli   vedi letture
FIORENTINA, PALLADINO È LA SCELTA GIUSTA. LE QUALITÀ DEL NUOVO ALLENATORE E CIÒ CHE DEVE FARE PER RESISTERE ALLE PRESSIONI. MERCATO, L'ANNO DELLA VERITÀ. PER ESSERE AMBIZIOSI SERVONO COMPETENZA E INTUIZIONI ILLUMINATE
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Bella scelta quella della Fiorentina, che ha deciso di affidare a Raffaele Palladino il nuovo corso del club per provare a migliorare ciò che di buono è stato fatto durante l’ultimo triennio con Vincenzo Italiano. Magari quello dell’allenatore che a Monza in 2 anni, alla prima esperienza in Serie A, ha centrato senza alcun tipo di problema la permanenza nella categoria arrivando addirittura a ridosso della zona Europa non è un profilo che scatena l’entusiasmo dei tifosi, ma fra i giovani è senz’altro uno dei più lanciati e promettenti. Insomma, quella della Fiorentina è una chiamata intrigante e che ha una sua logica ben precisa. Palladino, per stessa ammissione del direttore sportivo Daniele Pradè, è fortemente ambizioso. Proprio come la proprietà, a cui l’ottavo posto in campionato e la seconda finale di Conference League persa fra mille rimpianti ha lasciato una sensazione di vuoto che intende colmare. Per cercare di rientrare fra i primi 6 club in Serie A e possibilmente cercare di essere nuovamente protagonisti in giro per l’Europa. Palladino è ambizioso, motivato ma anche parecchio preparato. Merita fiducia e sostegno.

Punti forti e controindicazioni A Monza è riuscito a portare a termine il compito che gli era stato affidato dalla proprietà in maniera brillante, attraverso un gioco moderno ed estremamente organizzato. 3-4-2-1 il modulo di partenza, chiaramente con richiami tipici del calcio di Gasperini ma rivisitato con intuizioni personali: dinamismo, uno contro uno a tutto campo, libertà ai calciatori di prendere le decisioni più opportune a seconda della partita e dei momenti della stessa. Un modo, quest’ultimo, per responsabilizzare sia la squadra che il singolo giocatore. Difesa a 3 prima, 4-2-3-1 negli ultimi 3 mesi dell’ultimo campionato. La dimostrazione definitiva della capacità di Palladino di giocare a calcio anche con un modulo differente rispetto al piano A. Altro punto forte del nuovo allenatore della Fiorentina è la capacità di gestire il gruppo. Il dialogo è alla base di ogni cosa, un fattore determinante per creare empatia. Tutti i componenti della sua rosa poi sono fondamentali. Lo sono chiaramente i titolari, probabilmente ancora di più coloro i quali magari non riescono a trovare spazio con continuità. E quando anche questi ultimi si sentono parte integrante del progetto è proprio lì che il grosso è stato fatto. La scelta di legarsi fino al 2026 con opzione per la stagione successiva però nasconde anche qualche insidia. Il passaggio dal Monza alla Fiorentina infatti non sarà tutte rose e fiori perché cambierà ogni cosa: dalle pressioni alle critiche, dall’attenzione mediatica a quella dei tifosi che vivono di Fiorentina ogni giorno e tutti i giorni. Da questo punto di vista Palladino a Monza è stato in un bolla, protetto e sostenuto da uno dei più grandi dirigenti nel mondo del calcio Adriano Galliani. Le critiche mediatiche talvolta ci sono state, ma Firenze sotto quest’aspetto sarà una roba totalmente diversa. Già non guardare ogni commento, pagella, social, dichiarazione oppure opinione sarebbe già un bel passo avanti per un allenatore sensibile e sempre attento a ciò che ruota intorno alla sua squadra e al suo lavoro.

Mercato strategico Mai come in questa sessione estiva la dirigenza non potrà – e non dovrà – sbagliare nulla a livello di scelte e investimenti. Anche Pradè con spirito critico e autocritico ha ammesso le responsabilità di un passato caratterizzato da troppo sbagli e da un mercato che non è mai stato realmente “aggredito”. Per cercare di fare meglio dell’ultimo ottavo posto serviranno innesti mirati, in grado di far compiere un deciso salto di qualità. E’ l’unico modo per tentare di ridurre il gap rispetto alle prime 6 e mettere il nuovo allenatore nelle migliori condizioni. Il budget messo a disposizione dal presidente Rocco Commisso permetterà agli uomini mercato di muoversi con una certa disinvoltura. Il top player assoluto magari è da escludere, ma un calciatore di una fascia sotto è possibile. Tutto ruoterà intorno al centravanti, una mossa fondamentale e da ponderare con calma. Colpani invece è il jolly richiesto da Palladino. I prossimi saranno giorni di summit e programmazione prima di scendere in campo e vivere un mercato da protagonisti.