FIORENTINA, LA CONFERENCE LEAGUE NON FA TESTO. SERVONO 9 PUNTI NELLLE PROSSIME TRE SFIDE DI CAMPIONATO, ULTIMA CHIAMATA PER EVITARE L'ANONIMATO

FIORENTINA, LA CONFERENCE LEAGUE NON FA TESTO. SERVONO 9 PUNTI NELLLE PROSSIME TRE SFIDE DI CAMPIONATO, ULTIMA CHIAMATA PER EVITARE L'ANONIMATO
domenica 30 ottobre 2022, 11:20L'editoriale
di Luca Cilli

La Fiorentina per cercare di recuperare parte del grande ritardo accumulato sin qui in classifica rispetto alle prime sette posizioni si gioca tutto in tre partite. E' l'ultima possibilità per rientrare nel giro che conta. Servono nove punti secchi, cioè tre vittorie consecutive. A partitre dalla prima di due trasferte consecutive in casa dello Spezia, poi quella di Genova con la Sampdoria ed infine il confronto in casa contro la Salernitana. Almeno sulla carta sono tre formazioni alla portata della squadra di Vincenzo Italiano, che poi chiuderà la prima parte di una stagione al momento deludente a San Siro contro il Milan. Nel trittico con alcune delle formazioni che lottano per consolidare la categoria la Viola in pratica deve fare tutto ciò in cui è mancata nei mesi precedenti: essere continua nei risultati e nelle vittorie prima che nelle prestazioni.

La qualificazione alla prossima fase della Conference League arrivata con una giornata di anticipo non fa testo. Partendo dal presupposto che nulla nel calcio è scontato, attendersi dalla Fiorentina il passaggio del girone considerata anche la caratura modesta degli avversari era davvero il minimo. Il vero test per capire lo stato di salute della squadra è il campionato. Dove spesso dopo una buona prova in campo europeo difficilmente è stato riproposto qualcosa di simile. Però in questo caso specifico il calendario permette alla Fiorentina di invertire tutti i trend. Di dare delle risposte concrete e veritiere ai tifosi, al club ma soprattutto a se stessi. Le sfide in serie con Spezia, Sampdoria e Salernitana prima di affrontare il Milan infatti rappresentano delle opportunità anche per Italiano e per i suoi calciatori per essere ancora credibili anche agli occhi delle altre formazioni che come la Viola concorrono per un posto alle prossime competizioni europee. E' la chance per ribellarsi all'anonimato della parte sinistra della graduatoria. 
La partita contro lo Spezia di Luca Gotti, ancora imbattuto in casa da quando è iniziata la stagione, è il vero test di valutazione anche per i singoli calciatori. Segnare in Europa fa bene a Luka Jovic, a cui serviva anche ritrovare l'abitudine ad andare in gol una gara si e l'altra pure per provare a mettersi alle spalle il passato, ma conta parecchio farlo nelle sfide che contano e soprattutto nei momenti che valgono parecchio. Cioè adesso, perchè il futuro della Fiorentina passa attraverso questo presente. In Serie A l'ex attaccante del Real Madrid è fermo a quota due. Poco, troppo poco per uno con le sue qualità e potenzialità. Il cambio modulo, il passaggio al 4-2-3-1, la possibilità di muoversi e dialogare in campo con i compagni anche in un'altra maniera potrebbe essere la chiave di volta per invertire anche la sua personalissima annata.

I gol di Jovic, ma anche di Cabral e degli esterni, possono fare la differenza. Ma tanto dipenderà anche dal miglioramento dalla tenuta difensiva. Fin qui un reparto talvolta imbarazzante non tanto per il numero di errori all'interno della singola partita, ma per il tipo di sbagli che ad intervalli costanti coinvolgono i diversi interpreti che lo compongono. Vincere a ripetizione da adesso in avanti è un fattore assolutamente determinante, per raddrizzare una stagione che ha preso una brutta piega e provare a sistemare la classifica. Ma vincere talvolta nel calcio è anche la soluzione migliore ed immediata per correggere ed aggiustare anche diversi difetti. Per questo e per tutti gli altri motivi la Fiorentina è ad un bivio. E non può sbagliare strada.