FIORENTINA IN VENDITA, TUTTI I RETROSCENA. LA RABBIA DI DIEGO CONTRO I VIP FIORENTINI. HA DECISO TUTTO LUI DA SOLO. UNA PROVOCAZIONE E UNA SFIDA INACCETTABILE AI TIFOSI E ALLA CITTÀ. I MANAGER ALL’OSCURO MA IL MERCATO VA AVANTI

27.06.2017 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
FIORENTINA IN VENDITA, TUTTI I RETROSCENA. LA RABBIA DI DIEGO CONTRO I VIP FIORENTINI. HA DECISO TUTTO LUI DA SOLO. UNA PROVOCAZIONE E UNA SFIDA INACCETTABILE AI TIFOSI E ALLA CITTÀ. I MANAGER ALL’OSCURO MA IL MERCATO VA AVANTI
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© foto di Federico De Luca

Diego Della Valle è un uomo di mondo e di classe innata. Ha scelto le cinque della sera, l’ora del the per gli inglesi, "a las cinco de la tarde", citando Garcia Lorca, per annunciare urbi eot orbi, che (udite, udite) la FIORENTINA E’ IN VENDITA.

Ho visto gente affezionata all’acqua gasata, correre immediatamente nelle enoteche per brindare a champagne. Li hanno fermati in tempo. 

Purtroppo o per fortuna, la vendita è un falso d’autore. Una finta. Una provocazione.

I comunicati vanno letti bene e fra le righe, Della Valle non vende in assoluto  (in questo caso qualche compratore ci potrebbe essere) ma è pronto a cedere solo ai fiorentini veri, agli innamorati della maglia, a quelli in grado di fare meglio di lui, che è cosa ben diversa. 

Tradotto, vendo a chi non esiste. A una categoria dello spirito e Diego lo sa. 

E allora perché tutto questo caos? 

Purtroppo siamo di fronte all’ennesima provocazione di un personaggio che dall’alto del suo ego piuttosto sviluppato, della sua permalosità infinita e nota allergia alle critiche, da tempo non sopporta più il calcio, la Fiorentina e tutto il mondo che vi ruota attorno. Tifosi compresi, giudicati gente senza cuore, senza riconoscenza e senza rispetto, capaci solo di imbrattare tele offensive.

Trattasi di una reazione di pancia, tipica di Diego Della Valle, notoriamente sanguigno. Ricordate la litigata con Berlusconi in mondovisione? O le botte a colpi di machete verbale con gli Agnelli? O gli attacchi furibondi ai bolliti dell’alta finanza? L’elenco è lungo. Oggi c’è da aggiungere Firenze e i fiorentini, roba pesa.

Purtroppo quando salta la mosca al naso a Diego, può succedere di tutto. 

Come è andata questa volta?

Il fiammifero nella polveriera l’ha acceso Roberto Cavalli. Le critiche (eccessivamente personalistiche e sbagliate nella sostanza) di un collega del dorato mondo della moda, hanno prodotto una immediata reazione in casa Della Valle con il ricorso alla istituzionale querela. Reazione a mente fredda, dopo riflessione. Roba da avvocati.

Ma Diego, nel week end, si è ritrovato a fare i conti con il pentolino che dentro gli bolle spesso, la querela e le scuse di Cavalli non sono riuscite a placarlo. E’ andato oltre.

Dietro Cavalli ha rivisto tutti i suoi quindici anni di non-rapporti con Firenze e i fiorentini-vip, gli sono tornati in mente quelli che lui definì I Rosiconi, ha ripercorso l’amore-odio continuo, le umiliazioni e le offese, la poca riconoscenza, e ha detto basta.

Mi sembra di vederlo, Ddv alzare il telefono interno della sua scrivania di Corso Venezia a Milano, per dettare alla segretaria il comunicato delle 17. Ha deciso tutto lui, dubito perfino che pure Andrea (se non a cose fatte) fosse informato di questa mossa. 

Di sicuro sono stati colti di sorpresa i membri del Cda, hanno letto il comunicato sul sito viola diverso tempo dopo. 

Di sicuro non sapevano niente i manager che, stupiti, hanno appreso tutto dopo le cinco de la tarde.

Il Diego pensiero è un misto fra il livore mascherato e nascosto fra le righe e, come detto, la provocazione, la sfida. 

Inaccettabile per Firenze e i fiorentini e bene ha fatto il sindaco Nardella a dire che le sorti della Fiorentina non si possono decidere ragionando con la pancia. E vale per tutte le parti in causa.

Cosa vuole ottenere Ddv da questa uscita inattesa? 

Dimostrare ai fiorentini che nessuno di quelli che dichiarano amore per la maglia (Cavalli in testa) è in grado di comprare la Fiorentina o non la vuole comprare. Far notare a quelli che si lamentano che senza i Della Valle la Fiorentina non avrà futuro.

Perché un conto sarebbe stato scrivere asetticamente "la Fiorentina è in vendita> e allora forse qualcuno ci potrebbe anche essere, un altro è mettere dei paletti sulla fiorentinità e l’appartenenza. Un limite fortissimo. 

Non credo che l’obiettivo finale di Diego sia quelli di ricevere le scuse con ricchi premi e cotillons, accompagnati dalla frase tipica "torna ti perdoniamo", piuttosto vuole dimostrare la barbarie di chi critica e cosi facendo non ha capito nulla di quel che è l’essenza del calcio.

Il tutto condito da un sorrisetto perfido….ve ne accorgerete se ce ne andiamo noi> Come dire vi ritroverete come vi abbiamo incontrati: in mutande.  

Ragionamento inaccettabile per una grande società, una grande città e una grande piazza calcistica come Firenze.

Della Valle ha fatto cose anche molto buone in quindici anni di sua gestione, alcune eccezionali come la Champions, altre pessime come nell’ultimo anno e mezzo, ma è normale nello sport. Comprensibile. 

Quello che invece è incomprensibile e inaccettabile è che Diego Della Valle non si sia mai sforzato di capire fino in fondo cos’è il calcio, i suoi meccanismi, le sue diversità da una azienda normale. Il calcio non va solo gestito, ma accettato e amato come un posto imperfetto, però straordinariamente emozionante e coinvolgente. Il limite di Ddv è proprio il non essersi mai innamorato e quindi non ha goduto delle emozioni, delle soddisfazioni, della gloria, restando con in mano solo i conti, le critiche e le offese.

Se non entri nell’arena, se stai a guardare senza voler capire, è chiaro che umanamente sei portato a pensare "ma come, spendo soldi per voi e prendo pure insulti, andate tutti al diavolo". Il pensiero più sbagliato. Purtroppo è il pensiero che Cognigni (un altro corpo estraneo) ha trasmesso per anni al suo Capo, una realtà deformata, senza anima, che ha portato al disamore prima, alle contestazioni poi e adesso alla guerra.

Da questo comunicato emerge forte un senso: mi criticate? Ora vi vendo e ve la faccio vedere io.

Come ho detto è inaccettabile e spero di sbagliare, questo muro contro muro non porterà niente di buono per i Della Valle, soprattutto per la Fiorentina e questo è quello che più interessa.

E’ vero che ieri sera è arrivata una comunicazione ai membri del Cda e ai manager nella quale in sostanza c’era scritto di non dare retta a quello che sta succedendo, i programmi di mercato, i piani e le idee di rafforzamento approvate di recente vanno avanti. In sostanza, non vi preoccupate e continuate a lavorare. Ma come si sta in mezzo a questo caos?

L’uscita di Diego fa ancora più male perchè arriva nel momento più delicato, l’avvio del mercato quando i manager andrebbero supportati e incoraggiati, e invece li coglie il messaggio dilaniante dell’abbandono.

Brutta giornata questo ventisei giugno. Non so dove porterà. Se conosco i tifosi della Fiorentina, anche quelli più vicini a Della Valle, questa uscita provocatoria non l’hanno gradita.

L’idea prevalente è quella di spingerli davvero ad andar via, ora non ne può più nessuno e sarà dura ricomporre. Meglio tornare a mangiare pane e acqua, con la passione e la gioia, questo pensano in molti, anziché accettare la sfida di chi ti guarda dall’alto in basso per dirti in sostanza che senza di me moriresti di fame. Inaccettabile. Una sorta di marchese Del Grillo del 2017, "io sono io e voi non siete un c…"

Firenze è Firenze, un brand mondiale. La Fiorentina è al 22 posto del ranking europeo (anche per merito dei Della Valle) e può trovare soluzioni diverse e più accettabili di questa apatia fatta di contrapposizioni, amarezze, incomprensioni e disamore.

Lo dico a malincuore: ora basta. Il vaso è colmo. Lo dico io che per anni ho apprezzato il lavoro dei Della Valle, ora la delusione è troppo forte. La frattura insanabile.

E Diego una sorpresa negativa. Mi sarei aspettato che capisse gli errori fatti negli ultimi anni, vi mettesse mano, li correggesse per rilanciare verso la costruzione del Nuovo Stadio e una rinascita viola. Un mese fa mi sono permesso di scrivergli una lettera aperta con alcune semplici indicazioni per ripartire provando a fare bene calcio. Mi hanno ringraziato diversi manager viola perché ho spiegato le cose come stavano, hanno commentato: "speriamo ti legga e intervenga".

Tornando alla vendita e parlando di soldi come piace a Cognigni (dopo più di mille anni ha scoperto che a Firenze si gioca il Calcio Storico, alleluja), mi risulta che comunque Ddv valuti la Fiorentina dai 250 ai 300 milioni per rientrare di quello che ha speso in quindici anni.

Il valore di mercato (considerando anche il brand Firenze) si aggira invece attorno ai 150 milioni. Come si vede, anche volendo, difficile comprare con certe pretese.

Come uscire da una vicenda tanto inattesa quanto amara?

Ora è questo l’interrogativo più grosso. Una premessa: Della Valle è il proprietario-gestore del marchio Fiorentina dal punto di vista burocratico amministrativo, ma una società di calcio appartiene anche a chi la ama, a chi la tifa, a chi la sostiene.

Proprio per questo mi permetto di chiamare in causa il sindaco Nardella che deve fare chiarezza subito e intervenire, una deriva come questa può portare soltanto a un naufragio.

Da sognatore mi illudo e spero. Spero che i fiorentini chiamati in causa da Diego trovino un moto d’orgoglio, una reazione. Volendo, le risorse ci sono e si trovano. Una cordata dell’alta imprenditorialità e industria fiorentina si può organizzare, ci vuole qualcuno che cominci a tirare le fila. Fate in fretta.

Intanto Corvino continua a lavorare sul mercato. L’Inter annuncerà Borja forse solo all’inizio di luglio. Per Kalinic è ancora forte il solco fra domanda (30 milioni) e offerta del Milan. Berna si farà dopo l’Europeo. Ilicic è quasi della Samp.

Ma il problema ora è solo capire dove andrà la Fiorentina….