DIEGO ESCE ALLO SCOPERTO. PRONTO A DIRE LA SUA SUL PRESENTE E SUL FUTURO DELLA FIORENTINA. DENTRO DABO E FALCINELLI, VIA BABA E SANCHEZ: CAMBIA POCO, GODONO SOLTANTO I CONTI. CORVINO NON RIESCE A CEDERE CRISTOFORO E OLIVERA. TIFOSI SEMPRE PIÙ CALDI
Della serie "mai una gioia", il mercato invernale chiude con la modestia di sempre. Basso profilo, se preferite. Vacche magre, anche se in giro non ci sono più neppure quelle. Via in prestito un centrocampista di contorno (Sanchez), dentro un altro centrocampista più muscolare (Dabo) sperando che almeno questo sia utile a Pioli. Venduto Babacar, per l’attacco arriva in prestito Falcinelli che faticava anche nel Sassuolo, operazione completamente architettata da Mino Raiola: non a caso entrambi i giocatori sono nella sua scuderia.
La Fiorentina si è rinforzata? A occhio direi di no, vediamo come si inseriranno i nuovi. Di sicuro ancora una volta ci hanno guadagnato i conti viola. Dabo è stato pagato una cifra fra i tre e i quattro milioni, Falcinelli è in prestito. Le cessioni (compresi Hagi e Mlakar, oltre Babacar), hanno portato un attivo di circa dieci milioni di euro e anche il monte-ingaggi ha subito un altro buon ridimensionamento visto che Baba era il secondo stipendio viola dopo Chiesa.
Evidentemente Corvino, nonostante le rassicurazioni contrarie, non ha ancora finito la sua opera che sta gradualmente trasformando una squadra che lottava per la Champions, in un’altra molto più simile al Lecce. E qui prendo a prestito una bella sintesi di Mario Sconcerti che condivido in pieno. Mercato minore o minimo, quindi.
Corvino non ce l’ha fatta neppure a sbolognare altri due flop come Cristoforo e Maxi Olivera che resteranno ancora a Firenze a scaldare la panchina.
Ma è questo che vuole davvero la proprietà?
E’ questo che si aspettavano in società quando hanno messo la Fiorentina in mano a Corvino e Pioli?
Queste sono le domande delle domande alle quali dovrebbe dare una risposta o almeno un senso, proprio Diego Della Valle in persona.
Dico e sottolineo dovrebbe perché quando si parla di Diego le certezze sono poche, ma stavolta i rumors che circolano tra Casette d’Ete e Firenze sono molti. Insomma, qualcosa dovrebbe dire e una cosa comunque è sicura: il patron viola è molto deluso, ma anche furioso (come vi abbiamo già raccontato) per quello che sta succedendo.
L’incredibile, vergognosa sconfitta con il Verona e le contestazioni relative, sono state come uno schiaffo che ha riportato Diego alla realtà. Un realtà che gli piace poco.
Sta pensando di dire qualcosa a Firenze e ai fiorentini. Dovrebbe uscire allo scoperto fra oggi e domani, forse con un comunicato, forse con un’intervista. Chissà. Ci pensa. Medita.
Certo, il momento imporrebbe parole autorevoli. La situazione rischia di precipitare sotto l’aspetto sportivo, ma anche politico e ambientale.
Del resto è comprensibile, si vive male in questo limbo, si vivacchia come Diego mai avrebbe voluto.
Soprattutto non è chiaro il futuro, non si capiscono i programmi. Si vende? Non si vende? Altre domande dalle risposte vaghe.
E questo forse è quello che infastidisce di più. Ma, al di là del clima non sereno attorno a questa proprietà, di sicuro c’è anche da prendere in considerazione il lato sportivo. Questa squadra costata a Diego cento milioni in due sessioni di mercato estivo, non funziona. Non è all’altezza. E’ modesta. Per renderla competitiva per l’Europa League ci sarà bisogno in estate di altri notevoli investimenti. Li faranno?
E pure Pioli, se ha dato un minimo di gioco, non ha fatto crescere nessuno dei giocatori a sua disposizione, non sfrutta tutta la rosa, il suo lavoro non soddisfa in pieno. E’ modesto come la squadra.
Su tutto questo sta riflettendo e di questo dovrebbe parlare Ddv.
Soltanto lui può mettere un punto fermo, soltanto lui può scuotere la squadra e parlare con autorevolezza alla città.
Questo è il momento della discesa in campo del Numero Uno.
Lo farà? Non lo farà? Il filosofo del nulla risponderebbe "lo scopriremo solo vivendo".
Nell’interesse della Fiorentina sarebbe giusto farlo perché il tifo è in ebollizione e il disamore si sta allargando ben oltre la curva Fiesole, pure i trombettieri (facile prevederlo) stanno girando le spalle a Corvino e immaginiamo anche l’imbarazzo dell’amministrazione he assieme a questa proprietà sta pensando al nuovo stadio e a progetti futuri.
Una situazione che non può durare a lungo e deve essere chiarita.
Aspettando Diego, dovrebbe muoversi anche Andrea. Anche lui sta riflettendo su come riprendere in mano la situazione, in che modo far sentire alla squadra e all’allenatore l’umore, ma anche la vicinanza, della proprietà. Come anticipato, se per ora Adv non se la sente di tornare a Firenze, ci sono altri modi e altri luoghi per vedere la squadra e spronarla in vista delle prossime difficili gare con Bologna, Juve e Atalanta. E’ stato ipotizzato e suggerito un blitz in incognito al Centro Sportivo o, meglio, un incontro nel bolognese nel ritiro pre-gara. Il momento è caldissimo e stare fermi, lontani e impalpabili non è più consentito.