DDV HA CHIAMATO PIOLI. CROTONE E UDINESE DECISIVE PER L’EUROPA. IL BLITZ DI ANDREA. ALLARME BADELJ. LA MALEDIZIONE DEL VIAREGGIO, MA LA STRADA E’ QUESTA. I GIOVANI DA INSERIRE DA QUI ALLA FINE. TIMORI DI TEMPI LUNGHI PER LO STADIO

29.03.2018 00:01 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
DDV HA CHIAMATO PIOLI. CROTONE E UDINESE DECISIVE PER L’EUROPA. IL BLITZ DI ANDREA. ALLARME BADELJ. LA MALEDIZIONE DEL VIAREGGIO, MA LA STRADA E’ QUESTA. I GIOVANI DA INSERIRE DA QUI ALLA FINE. TIMORI DI TEMPI LUNGHI PER LO STADIO
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© foto di Federico De Luca

A costo di essere ripetitivi, va ribadito che il rinnovato interesse per la Fiorentina, la partecipazione e la presenza della famiglia Della Valle crescono ogni giorno di più. Non è poco se pensiamo alla situazione fino a due mesi fa. Con la dovuta discrezione, da un lato, sono sempre accanto alla famiglia di Astori, dall’altro pensano al presente e al futuro della società e dalla squadra. Soprattutto Diego sembra quello dei primi tempi viola, molto preso e attivissimo. 

Nei giorni scorsi ha chiamato Pioli per complimentarsi per la gestione della squadra in queste settimane drammatiche, complimenti da allargare anche ai giocatori che in campo sembrano trasformati. Tutti sono tornati a credere nell’Europa, un obiettivo insperato per molte ragioni tecniche più volte esaminate, ma che è tornato ad essere possibile. Sampdoria e Atalanta hanno soltanto tre punti in più dei viola e quel settimo posto sarebbe tutto da dedicare a Davide Astori.

La Fiorentina ci crede. In questo momento i piani futuri sono congelati. La sensazione forte è che le prossime due partite saranno fondamentali. Se la Fiorentina riuscirà a battere sia il Crotone sabato prossimo che l’Udinese nel recupero di mercoledì, allora davvero l’orizzonte potrebbe cambiare colore. Nel caso in cui, invece, si dovessero lasciare punti per strada, la corsa all’Europa diventerebbe di nuovo proibitiva. Nella prima ipotesi tutte le energie sarebbero dedicate all’obiettivo a portata di mano, nella seconda inizierebbe invece un lavoro proiettato sui giovani, sulla valorizzazione delle risorse interne, anche per capire su chi poter contare per il futuro. I nomi in rampa di lancio sono quelli di Sottil e di Gori, entrambi ragazzi del 1999, che nel torneo di Viareggio (ne parleremo più avanti) hanno convinto tutti gli osservatori. Gori, in particolare, è stato premiato come miglior giocatore.

Intanto però c’è proprio da pensare alla gara con il Crotone, particolarmente delicata. Dopo due settimane di stop è sempre difficile capire lo stato di forma del gruppo, per di più mancheranno gli squalificati Benassi e Biraghi. La complicazione si chiama Badelj che tornerà soltanto oggi da un volo transoceanico dopo aver giocato con la sua Nazionale rimediando un colpo al ginocchio. Di quale entità lo stabiliranno i medici viola, una sua assenza metterebbe Pioli davvero nei guai. 

Per Benassi il sostituto naturale dovrebbe essere Dabo ma il ragazzo arrivato a gennaio non ha convinto negli spezzoni di gara sin qui giocati. Sembra acerbo. L’alternativa è quel Cristoforo che Pioli ha ormai stabilmente relegato fra le riserve. Con Badelj recuperato in coppia con Veretout, si potrebbe pensare anche al 4-2-3-1 con Saponara dietro Simeone, Chiesa a destra e Thereau a sinistra. Vedremo. Al posto di Biraghi torna Maxi Olivera, un altro ai margini. 

In compenso dalla nazionale torna gasatissimo Chiesa, l’azzurro che ha cambiato faccia alla sfida con l’Inghilterra. Non male per essere entrato in corsa, alla seconda presenza. Chiesa è oggi il fiore all’occhiello del calcio italiano e non solo della Fiorentina, uno dei motivi per pensare che una rinascita è possibile.

Di questo, come dicevamo, sono soddisfatti anche i Della Valle. Andrea farà direttamente i complimenti a Chiesa oggi o domani. Il suo arrivo a Firenze è certo, i tempi meno. Vuole stare vicino alla squadra, seguire un allenamento, parlare con tutti. Non è riuscito invece, come avrebbe voluto, a spostare di qualche giorno il suo viaggio all’estero già programmato da tempo. Purtroppo sabato in tribuna non ci sarà. Dell’assenza di Diego si sapeva, sarà negli Stati Uniti per impegni presi da tempo. Ma entrambi dovrebbero tornare in tribuna nella gara interna con la Spal del quindici aprile. A rappresentare la proprietà anche sabato prossimo come già a Torino, ci sarà comunque il presidente Cognigni che era presente anche ieri a Viareggio per la finale del torneo.

Purtroppo la maledizione continua. Peccato per la sconfitta con l’Inter arrivata nei supplementari. La Fiorentina non vince il torneo da 26 anni, ma questo non deve essere un problema, il settore giovanile funziona non per i trofei, ma per i giocatori che riesce a lanciare e portare ad alto livello. Di questo la Fiorentina deve essere soddisfatta, il lavoro che il professor Vergine e i suoi collaboratori hanno fatto negli anni scorsi si vede eccome. Chiesa lo hanno preso bambino dalla Settignanese, questo gruppo lo stanno coltivando da anni e i frutti stanno arrivando. A Pioli non piacciono soltanto Gori e Sottil, tiene d’occhio anche altri come Meli, Ranieri, Dhiakate e il portiere Cerofolini.

Passando all’extra calcio, c’è preoccupazione anche in Fiorentina per le possibili lungaggini attorno allo stadio. I ricorsi al Tar di alcuni sindaci rischiano di far ritardare tutto, in particolare la presa di posizione di Prato, il comune più grande e più toccato dallo spostamento dell’aeroporto, potrebbe far slittare il tutto. La società viola però non molla, l’intenzione di fare questo stadio c’era e c’è, la strada è tracciata. La cosa che la Fiorentina spera si sblocchi prima possibile è solo la vendita dell’area da Unipol agli Aeroporti Fiorentini che renderebbe possibile lo spostamento del mercato e di conseguenza l’inizio delle opere necessarie per l’ultima fase del progetto esecutivo. Che lo stadio non sarebbe stata un’impresa facile è stato chiaro sin dall’inizio, ma in ogni caso i tempi dovrebbero slittare al massimo di un anno o poco più. Un’ipotesi concreta è la fine delle pratiche entro il 2019 con l’inizio dei lavori per il 2020. Tre anni, poi, dovrebbero bastare per realizzare l’opera.