DALLA "PRECEDENTE GESTIONE" A OGGI: QUANDO ANCHE CON I CONTI IN ROSSO SI SOGNAVA DAVVERO LA CHAMPIONS. IDEE E PROGRAMMAZIONE PRIMA DI TUTTO PER UNA FIORENTINA CHE SAPEVA VOLARE
C'era una volta la "precedente gestione". C'era una volta il bilancio in rosso lasciato in eredità nell'estate 2016. Pantaleo Corvino ha ripetuto a più riprese questo concetto, sia nella conferenza stampa di ieri pomeriggio che nelle sue precedenti dichiarazioni, affermando poi di essere soddisfatto di aver rimesso i conti a posto nella società gigliata, ma i suoi predecessori, Daniele Pradè ed Eduardo Macia, certamente non avranno sorriso, visto che il loro lavoro, dal punto di vista finanziario è stato messo in dubbio. C'è però un fatto che è stato tralasciato dall'attuale direttore generale, ovvero la stessa eredità, quella che però aveva lasciato lui alla coppia di dirigenti che ha guidato il mercato viola dal 2012 al 2016, anche se lo spagnolo ha chiuso la sua avventura sulle rive dell'Arno un anno prima.
Al momento del loro arrivo a Firenze la situazione non era certo delle più rosee, visto che la Fiorentina aveva raggiunto la salvezza soltanto alla penultima giornata e i conti non erano certo in attivo, visto che il bilancio era in rosso di quasi 40 milioni. Nel Consiglio di amministrazione dell'aprile 2012, prima dell'arrivo di Pradè, era stato approvato un buco di bilancio di 38 milioni di euro e alla dirigenza era stato chiesto di portare il monte ingaggi da 76 milioni a 40, anche se alla fine rimase a 43. Nessuno però si è mai lamentato pubblicamente dell'operato dello stesso Corvino, e neanche del ridimensionamento che la proprietà impose, e in tutto questo i risultati furono molto diversi da quelli che il popolo viola sta vedendo negli ultimi mesi. Nell'estate 2012, quella dell'ultima rivoluzione prima di quella di quest'anno, arrivarono giocatori molto importanti, che avrebbero fatto le fortune del club nei mesi e nelle stagioni a venire. Stiamo parlando di Emiliano Viviano, Gonzalo Rodriguez, Facundo Roncaglia, Stefan Savic, Nenad Tomovic, Alberto Aquilani, Juan Cuadrado, Mati Fernandez, David Pizarro, Borja Valero e Luca Toni per una spesa complessiva di 25,5 milioni di euro, alla quale andrà poi aggiunta quella per il riscatto del colombiano, mentre dalle uscite dei vari Lorenzo De Silvestri, Alessandro Gamberini, Matija Nastasic, Valon Behrami, Alessio Cerci, Riccardo Montolivo e Juan Manuel Vargas arrivarono nelle casse gigliate ben 38 milioni, ai quali vanno sommati tutti quelli risparmiati per i tanti prestiti e le altre cessioni a parametro zero. Oltre a questo non possiamo poi tralasciare l'ottimo lavoro fatto con il settore giovanile, vista la promozione in prima squadra di talenti come Bernardeschi, Lezzerini, Capezzi, Mancini, Mlakar e Minnelli, con il lavoro sviluppato insieme a Semplici, Guidi, Vergine e Niccolini. Altro nome da fare è poi certamente quello di Sandro Mencucci, finito adesso nel dimenticatoio per quel che riguarda la squadra maschile. Già, perché proprio in quegli anni nasceva anche la Fiorentina Women's, per una società, quella viola, che ha anticipato di molto gli altri club, Juventus in primis.
Quella Fiorentina stupì tutti e lottò fino all'ultima giornata per il terzo posto che allora valeva per la qualificazione ai preliminari di Champions League e alla fine il mercato chiuse in attivo di tre milioni di euro, facendo anche il conto di tutte le altre spese. Un vero miracolo quello fatto dalla "precedente gestione" che in un colpo solo si liberò di tanti giocatori ritenuti non più funzionali al progetto aumentando allo stesso tempo il valore della rosa, sia dal punto di vista economico che da quello tecnico. Vincenzo Montella iniziò la sua avventura sulla panchina viola proprio in quell'estate e anche questa fu scelta una azzeccata dalla coppia di direttori che senza spendere tanti soldi riuscì a formare un gruppo di giocatori che faceva invidia a molti club, sia in Italia che in Europa. Quest'anno la spesa fatta da Corvino è stata sicuramente più importante, sia per la prima squadra (55 milioni di euro) che per il settore giovanile e si è arrivati a quasi 80 milioni che per il momento non stanno però dando i frutti sperati.
Tanti giocatori non sembrano trovarsi a loro agio, altri, come per esempio Riccardo Saponara, sono diventati addirittura soggetti misteriosi e proprio nel caso dell'ex Empoli la spesa per il suo cartellino non è ancora stata messa a bilancio, visto che verrà riscattato, obbligatoriamente, nei prossimi mesi. Insomma, come spesso abbiamo detto prima dei soldi vengono le idee e la programmazione, cose che non sembrano andare di pari passo con la voglia di costruire qualcosa di importante. Adesso i conti sono a posto, come sbandierato proprio ieri dallo stesso direttore generale in conferenza stampa ma anche nella "precedente gestione" Pradè e Macia riuscirono a risanare il bilancio, senza parlarne troppo, perché a parlare, in quel caso, era anche e soprattutto il campo.