CON LA ROMA SFIDA VERITÀ. PIOLI, FORMAZIONE NELLA CONTINUITÀ. PJACA E SIMEONE LASCINO UN SEGNO. BATISTUTA AL FRANCHI, TORNA A CASA

03.11.2018 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
CON LA ROMA SFIDA VERITÀ. PIOLI, FORMAZIONE NELLA CONTINUITÀ. PJACA E SIMEONE LASCINO UN SEGNO. BATISTUTA AL FRANCHI, TORNA A CASA
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Falsini

Ci sono momenti nell’arco di una stagione in cui è necessario sforzarsi per battere un colpo. Non è vero che le partite sono tutte uguali: Fiorentina-Roma è una classica infarcita della giusta rivalità. Al di là dei punti in classifica, le due squadre hanno profili diversi e pure i percorsi. I viola hanno come massima aspirazione l’Europa League, vestita da settimo posto, se questo sarà efficace per andarci. La Roma è da vertice, ha l’obbligo di qualificarsi per la Chiampions, competizione nella quale, bisogna ricordarlo, nella scorsa primavera si è fermata solo in semifinale. Dopo una “remuntada” sul Barcellona consegnata alla storia. 

Gli uomini di Pioli, Torino a parte, hanno dimostrato di essere una formazione leggera, con buone idee, in grado di creare difficoltà a chiunque, con un solo problema: la sterilità offensiva. La Roma ha un altro Dna: nonostante la presenza di tanti giovani, l’undici base ha calciatori di esperienza. E’ un gruppo molto fisico, chili e centimetri aiutano la Roma nei frangenti più duri. I giallorossi sono leader delle palle inattive. La fisicità giallorossa potrebbe essere proprio il primo avversario dei viola. Eppure la Fiorentina ha bisogno di una grande affermazione proprio per accrescere la propri autostima. Se alcuni risultati non sono arrivati è perché manca ancora questo tipo di mentalità. Non dimentichiamo mai la frase di Pioli: “Siamo ambiziosi, ma non ancora vincenti”. Ecco che un trionfo sulla Roma potrebbe aiutare questo cammino di crescita. 

Gli allenatori, quelli bravi, Pioli lo è, servono per indirizzare i propri giocatori verso la vittoria, ma per conquistarla sono necessari i giocatori. Il calcio, almeno in questo, non è cambiato. Gli allenatori che pensano il contrario sono ancora in tempo a cambiare mestiere. Nel caso di specie, parliamo della Fiorentina, sono Pjaca e Simeone, a dover fare uno squillo. Debbono marcare il territorio con prestazioni robuste, piene di gol e assist. A loro è chiesto adesso un segno tangibile della presenza. Chiesa lo ha già fatto e molto bene. Senza che nessuno coltivi permali, Federico sembra il più pronto a ribaltare da solo una partita. Pjaca e Simeone possono avere le stesse ambizioni perché sono elementi di spessore, seppur non simili tra loro. Per battere la Roma serve certamente una prova di squadra, ma questa è la cornice. La tela si dipinge con le pennellate degli artisti. 

Pioli dovrebbe scegliere la continuità redigendo la formazione: stessi uomini. Ballottaggi? Solo Gerson in vantaggio su Edimilson, ma poi rientreranno titolari i momentanei panchinari di Torino. Quantomeno è l’aria che tira, salvo sorprese di oggi, insomma dell’ultim’ora. Il tecnico ha detto nella sala stampa “Manuela Righini” che i tre esclusi di sabato hanno reagito bene in settimana. Si sono allenati con determinazione facendo capire a Pioli che la rabbia si trasforma in sudore e non in dichiarazioni sbagliate. Saranno premiati perché hanno capito la lezione. Il campo ci racconterà se l’hanno compresa veramente fino in fondo. 

Rivedremo Batistuta al Franchi. Gabriel è da settimane in città per girare il suo docufilm. E’ sereno, sempre più innamorato della sua Firenze, “adesso me la godo tanto di più rispetto a quando giocavo”, agli ordini del regista Pablo Benedetti e del produttore Marco Mazzinghi. Il racconto della sua vita di uomo, prima ancora del calciatore. Tanti aspetti inediti e un ritratto nuovo di Gabriel. Martedì scorso in Palazzo Vecchio è stato protagonista di una conferenza stampa, col sindaco Nardella, dalle forti sensazioni, ripensando al passato con vista sul presente. Fiorentina-Roma è la sua partita: i viola sono la maglia e l’amore della sua vita calcistica, nella Capitale invece ha vinto lo scudetto. Bentornato a casa Gabriel. Nel tuo Franchi.