BATISTUTA, ECCO COSA GLI PROPOSE DELLA VALLE. CON LA ROMA TORNANO SIMEONE E PJACA. VERETOUT, IL RINNOVO E’ DIFFICILE. HAGI STA FACENDO BENISSIMO, CHE RAMMARICO
Sono i giorni di Batistuta, e Firenze ricorda, s’infiamma, rimpiange. Bei tempi…
E Bati, durante il suo ennesimo atto d’amore verso Firenze, con signorilità, senza polemiche, ha confermato quello che si sapeva: "Avrei fatto volentieri il dirigente della Fiorentina, ma ormai il tempo è scaduto".
M’è venuto così in mente, d’essere stato casualmente testimone dell’incontro fra Batistuta e Andrea Della Valle cinque anni fa, nel dicembre del 2013, durante i gironi dell’Hall of Fame quando di tempo ce n’era ancora. Ero allo stadio con Batistuta, arrivò Andrea. Breve incontro in piedi in un corridoio, prima della gara della Fiorentina. Strette di mano, convenevoli, complimenti, senza che Bati chiedesse nulla, Andrea Della Valle a un certo punto disse: "Fammi pensare, vedrai che mi viene un’idea, potresti fare il nostro testimonial in America Latina". Bati non rispose, ne sì ne no, però ho ancora in mente l’espressione perplessa sulla sua faccia…Amen.
Piccolo aneddoto, tanto per riflettere sul calcio, sulla vita e dintorni…
Tornando a noi, questi sono giorni sospesi. C’è da capire se l’evidente flessione che accompagna la Fiorentina da un mesetto a questa parte è frutto di una serie di situazioni passeggere (stato di forma etc…) o strutturali. La risposta la può dare solo il campo sabato contro la Roma appaiata in classifica, anche se le analisi le abbiamo fatte e rifatte e ribadisco: per me sarà dura anche competere per il settimo posto. Ma spero di sbagliare e comunque soltanto l’esplosione di Pjaca e Simeone potrà eventualmente cambiare lo scenario. In questa incertezza è sempre più divertente ascoltare i trombettieri e quelli del Club che avevano pronosticato un campionato da fenomeni figlio delle grandi intuizioni di Corvino. Bene. Se oltre a disquisire sul sesso degli angeli e vincere la medaglia d’oro di arrampicata sugli specchi, imparassero anche a fare di conto forse sarebbe meglio. Nell’ammettere la flessione, il commento di tutti ora è uno solo: "Cosa volete? La classifica va benissimo".
Ma come? Non si sono accorti che alla decima dell’anno scorso la Fiorentina aveva sedici punti, uno più di oggi che sono quindici? Eppure l’anno scorso si era ripartiti da zero con l’allenatore nuovo, una squadra in assoluta costruzione e molti giocatori all’epoca non ancora al top. E allora, come la mettiamo?
Quest’anno avendo tenuto tutti i migliori e speso 45 milioni sul mercato un filino meglio forse doveva andare…No, sta andando peggio. Fra l’altro a quindici ci sono altre tre squadre e dietro due a quattordici. Su questi dati e su questi numeri bisognerebbe ragionare perché ad oggi Pjaca, Mirallas, Gerson, Edimilson, Norgaard e compagnia non hanno portato niente. Anzi, per ora hanno tolto un punto.
Però una vittoria sabato sulla Roma incerottata potrebbe essere l’inizio di un ritorno al sereno, battere una grande servirebbe anche all’autostima di tutto il gruppo che essendo giovane ha bisogno di fiducia e risultati.
Quasi certamente torneranno dall’inizio Simeone e Pjaca, bocciare ancora il croato potrebbe essere controproducente.
Ho già scritto come la penso, contro la Roma che gioca molto sugli esterni passerei al 4-4-2 con Lafont, Milenkovic, Pezzella, Hugo e Hancko in difesa. Chiesa, Benassi, Veretout e Biraghi linea mediana. Simeone con Pjaca più vicino, due in grado di fare la prima o la seconda punta a seconda delle situazioni. In questo modo ci sarebbe una bella catena a sinistra, a destra Chiesa protetto da Milenkovic e in mezzo qualità e quantità con Veretout più vicino alla porta. Idee buttate per discutere di calcio. Poi, naturalmente e ovviamente, vediamo cosa inventerà Pioli.
A proposito di Veretout, mi risulta (ma spero di essere smentito presto) che ci siano difficoltà nel rinnovo del contratto (scadenza 2021) e soprattutto il giocatore chieda parecchio di più dei 900 mila euro che guadagna oggi in viola. Altre squadre gli hanno già fatto sapere che da loro potrebbe guadagnare da subito più di due milioni. Vedremo.
Nel frattempo cresce il mio rimpianto per la cessione di Ianis Hagi, avendolo visto giocare da vicino e giovanissimo in diverse occasioni (anche con Antognoni) mi è sempre sembrato un talento. Non ci voleva un genio per capire che sarebbe diventato un giocatore vero e infatti sta facendo benissimo nel Costanza e nell’Under 21 rumena, ha segnato una doppietta anche domenica e il babbo ha annunciato che presto finirà in una grande. Ianis parla lo stesso linguaggio tecnico, ha la stessa velocità di pensiero di Chiesa, insieme per me avrebbero fatto grandi cose. Pazienza. Ci consoleremo con il vile denaro di una percentuale sulla vendita.