L'ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA

15.11.2013 00:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
L'ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA
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© foto di Federico De Luca

Diceva Gary Lineker: "Al calcio si gioca 11 contro 11, ma alla fine vincono sempre i tedeschi". Frase divenuta storica, pronunciata all'indomani della sconfitta patita dall'Inghilterra contro la Germania ad Italia '90. Si giocava la semifinale, partita decisa ai rigori, Germania che vincerà quel mondiale in finale sull'Argentina. Quel giorno Gary Lineker era in campo, addirittura aveva realizzato il gol del pareggio regalando a se stesso ed a tutto il Regno Unito l'illusione di una storica finale. E invece... tanto per cambiare vinsero i tedeschi. Non sappiamo se Lineker sia più famoso per quelle parole oppure per una carriera tutto sommato prestigiosa: capocannoniere a Mexico '86, per tre volte ('85, '86, e '90) in Premier League, vincitore di una coppa delle coppe col Barcellona nell'89. E poi 48 gol in 80 presenze con la nazionale inglese. Forse tutte e due le cose, chissà... E comunque ogni volta che gioca la Germania quella frase ritorna, risuona, quasi fosse un alibi per chi deve incontrare i panzer tedeschi.

GERMANIA UBER ALLES - E del resto come dargli torto. E' vero, il Brasile si è laureato campione del mondo per 5 volte, l'Italia 4, la Germania solo 3. Ma andiamo a vedere i piazzamenti: Italia addirittura terza con 8 piazzamenti tra il 1° ed il 4° posto. Brasile secondo con 10, Germania prima incontrastata con 12. Tre volte campione, 4 volte seconda, 4 volte terza, 1 volta quarta. A distanza siderale Francia ed Uruguay con 5. In più (come il Brasile) la Germania si è sempre qualificata per una fase finale del mondiale, salvo la prima edizione in Uruguay. Idem con patate agli Europei. Germania tre volte campione (come la Spagna), ma ben 8 volte sul podio su 11 partecipazioni. L'Italia, tanto per rendere l'idea, si è aggiudicata il titolo solo una volta (1968), con due secondi posti ed un terzo. Totale: 4 volte sul podio contro le 8 dei tedeschi. Questo per dire che la Germania c'è sempre, fino in fondo. Magari a volte potrà anche perdere, ma per vincere devi fare i conti con lei.

L'ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA - Però, c'è un però. Ogni squadra ha la sua bestia nera. L'Italia ha il Brasile, per esempio, dal quale è stato battuto due volte in finale, una nella finalina per il terzo e quarto. Di contro l'Italia è la bestia nera della Germania. In questo caso l'Italia e' l'eccezione, la Germania e' la regola. Andiamo oltre: stasera allo stadio "Meazza" Italia e Germania si affrontano per la 32° volta. Il bilancio vede in vantaggio gli azzurri con 15 successi, 9 pareggi e 7 sconfitte. Ma il dato sensazionale è che tutte le sette sconfitte sono arrivate in amichevole. In sintesi: la Germania non ha mai battuto l'Italia in gare ufficiali. Mondiali o Europei che siano. Un dato incredibile, che magari non lascerà tranquillo Prandelli per la gara di stasera, ma che inquadra perfettamente la sudditanza psicologica (almeno nel calcio) dei tedeschi nei confronti degli italiani. Inutile ricordare il 4-3 di Mexico '70, il 3-1 di Spagna '82, piuttosto che il 2-0 di Dortmund 2006. Oppure il 2-1 (firmato Balotelli) agli Europei di Ucraina e Polonia del 2012. E ancora il 4-1 di Firenze 2006 (in amichevole, ogni tanto vinciamo anche lì...) quando esordì in nazionale un certo Manuel Pasqual. Due minuti che non servirono ad ottenere la convocazione per il mondiale, ma insomma... fanno curriculum. Proprio Manuel potrebbe essere l'unico viola in campo questa sera, stante l'accantonamento di Aquilani e la febbre di Pepito Rossi. E allora chi non vuol fare il tifo per l'Italia, faccia almeno il tifo per il capitano...