UN GIOVANE POCO PRONTO E DUE VECCHIETTI AL TOP

07.10.2019 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
UN GIOVANE POCO PRONTO E DUE VECCHIETTI AL TOP

Se quando mancano quindici minuti alla fine di una partita sofferta e più difficile di quanto mi aspettassi, trovo sul cammino di Fiorentina Udinese un giovane di belle (per ora no) speranze e ambizioni di Serie A che rischia di rovinarmi la giornata, che cosa devo fare? Quello che ha fatto tutto lo stadio, fischiare ed inveire nei confronti dell’esordiente arbitro di ieri di nome Prontera. Mi viene da fare una battutaccia sul cognome e sulla sua mancata prontezza a gestire la partita e in particolare il fallo che ha subito Ribery, fermando il gioco per ammonire il terzino friulano e bloccando il contropiede di Chiesa. Un delirio, potevamo mettere il sigillo alla partita ed invece sono stati momenti di preoccupazione in attesa del fischio finale. Comunque tutto è bene quel che finisce bene e la serata si è trascorsa a complimentarci con i ragazzi per la terza vittoria consecutiva e guardando la nuova classifica con grande sollievo.

I complimenti sono arrivati prontamente anche da Rocco Commisso che, al di la dell’Oceano, non manca mai di far sentire la sua voce. A quattro mesi dalla “liberazione” si vive in un altro mondo e sentire così vicina la dirigenza scalda il cuore…quasi quanto il sole sugli spalti! Con una gara ostica come quella contro l’Udinese, con la tensione per non riuscire a sbloccare il risultato, ci mancava anche una temperatura estiva a metterci in difficoltà. Anche in campo ne devono aver risentito perché la squadra sembrava meno pungente e ci sono stati molti errori che rischiavano di compromettere il cammino viola finché la deliziosa testolina di Milenkovic non ha insaccato l’1-0 che ci ha fatto vincere il match. E pensare che era in dubbio la sua presenza per motivi fisici! Lo stadio è esploso in un urlo liberatorio, abbracciando idealmente tutti i viola.

Con la sosta in vista, necessaria per ricaricare le batterie di coloro che ormai giocano sempre, era fondamentale portare a casa la vittoria altrimenti avremmo rimuginato per giorni e giorni sulla mancata conferma delle belle cose viste nelle ultime gare. Un po’ meno belli sono stati quasi tutti, soprattutto rispetto a Milano sia, appunto, per le condizioni climatiche che per l’avversario ma qualcuno da osannare lo trovo sempre. Non è una competizione perché quando si vince per me sono tutti da applausi, ma oggi voglio fare una citazione particolare su Caceres per la solidità e sicurezza che ha portato alla difesa viola. L’esperienza e la classe non sono acqua e se n’è accorto sicuramente Pezzella che si è trovato accanto l’uruguaiano dopo aver condiviso il reparto con Hugo. Come donna non posso non annotare come faccia alzare non solo il tasso tecnico ma anche quello estetico. Anche l’occhio vuole la sua parte!

Fra gli adorabili “vecchietti” viola ieri c’è stato anche chi è già stato premiato e non mi riferisco al lungo coro “Franck….Franck…Franck” (sul tipo di quello che a suo tempo si cantava per Schwarz) che gli ha tributato nel finale la Fiesole, ma Ribery è il primo a vincere il premio come miglior calciatore di ogni mese istituito della Lega. Ho scoperto con piacere che questo premio è una nuova iniziativa ed è una soddisfazione immensa che venga vinto subito da uno dei nostri uomini. Vi racconto però una perla di un mio vicino in maratona: “ma che c’era prima questo trofeo? Mah, anche se esisteva i nostri non lo avrebbero vinto di certo!” Nell’altra epoca, quella in cui Ribery e Caceres li avremmo visti nelle figurine, dove Chiesa sarebbe stato altrove, dove non ci sarebbe stato lo stadio pieno contro l’Udinese.

La Signora in viola