UN BEL 3-0 MA L'EMOZIONE PIU' GRANDE ARRIVA NEL FINALE
Vi confesso che ho passato il post partita contro il Cagliari quasi preoccupata e toccando ferro per tutto quello che sentivo nei vari servizi radiofonici e televisivi che sono seguiti alla bella vittoria della Fiorentina contro i ragazzi di Ranieri. Sarò scaramantica, ma tutti a chiedersi dove arriverà questa squadra, se potrà lottare per la Champions, quanti gol farà Nzola e giù pronostici per un futuro più che roseo, anzi violissimo. Ora, non è che sono improvvisamente rincretinita e non gioisco a vedere l’attuale classifica della Viola, non sono così folle da non esaltarmi per quattro risultati utili consecutivi ma ho una gran paura di volare troppo alto, giusto perché il tonfo poi fa più male. Abbiamo appena superato la settima giornata di campionato, siamo terzi in classifica con Napoli e Juventus, e la cosa non può che riempirci di orgoglio, ma viviamo il momento senza fare troppi proclami.
La gara di ieri sera la annovererei nelle “partitelle”, senza offesa per i cagliaritani, ma non c’è stata storia da subito perché Nico, ancora lui, è andato in gol dopo appena due minuti e al ventesimo abbiamo raddoppiato con un’autorete propiziata da un assist di Kayode che, per impreziosire del tutto la sua serata, ha anche salvato una possibile rete degli avversari sulla linea di porta. La Fiorentina ha giocato un buon primo tempo e nella seconda parte della gara ha amministrato il risultato anche se si continua ad avere delle carenze fisiche e di attenzione al rientro dagli spogliatoi ma niente di così preoccupante se si esclude una traversa colpita da Petagna.
Ma il finale del match ci ha riservato la ciliegina ovvero il gol di Nzola, il primo gol di un centravanti viola in questa stagione. Alleluja verrebbe da dire, ma anche cantare, perché non se ne poteva più di questo tormentone. Contro il Cagliari è partito titolare Beltran, che ha buoni spunti tecnici ma che non ha inquadrato la porta e negli ultimi minuti di gioco ha lasciato il posto a Nzola. I presupposti erano quelli di farsi saltare i nervi anche in questa partita perché l’angolano è riuscito a mangiarsi un gol al novantesimo che, anche se non avrebbe cambiato le sorti della gara, serviva assolutamente a sbloccare la sua condizione e a riempire la casella con zero gol degli attaccanti.
Ed arriva infatti il dulcis in fundo e al novantaquattresimo M’Bala fa un bel gol con tanto di pallonetto ed insacca alle spalle di Radunovic scatenando l’apoteosi in tutto il Franchi. Finalmente! Mi auguro veramente che abbia superato le sue criticità, che questo gol gli dia la giusta serenità per proseguire e crescere all’interno del progetto di Italiano, suo sponsor assoluto. E poi c’è quell’appendice da libro Cuore ma che fa bene al calcio moderno e cioè il gesto dell’ex spezzino di consegnare la sua maglietta, quella fra l’altro del primo gol viola, ad un bimbo nel parterre che ha pianto dall’emozione. Queste sono cose che ci riempiono di gioia e ci fanno capire quale sia l’essenza di questo gioco bellissimo e al tempo stesso perfido, ma che ci trova poi commossi davanti a gesti come questo.
Nel complesso è stata veramente un bella serata, non si sarà visto calcio champagne ma, soprattutto nei primi quarantacinque minuti la Fiorentina ha fatto vedere cose interessanti confermando alcune prestazioni, vedi Quarta con libertà d’uscita in tutto il campo, Parisi dal piccolo fisico ma dalla grande grinta, Duncan sempre lì e pare che nessuno lo smuova più, Bonaventura che è una garanzia per non citare di nuovo i protagonisti assoluti che sono stati Gonzalez, Kayode e Nzola.
Quindi, benissimo così, testa bassa e pedalare e affrontiamo il prossimo impegno di Conference con la consapevolezza della nostra crescita e delle nostre potenzialità.
La Signora in viola