UN ANNO DI KING ARTHUR: POCHE GIOIE MA SEGNALI POSITIVI

03.02.2023 10:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
UN ANNO DI KING ARTHUR: POCHE GIOIE MA SEGNALI POSITIVI
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Il 5 febbraio 2021 nel saturday night contro la Lazio Vincenzo Italiano fa debuttare a sorpresa il nuovo numero nove: si chiama Arthur Cabral, viene da una vagonata di gol (27 in 31 gare) in Svizzera col Basilea ed ha sulle spalle un numero ed un'eredità pesante, quella di Dusan Vlahovic. Il possente attaccante brasiliano, pagato 15 milioni, col compito di far dimenticare il serbo; i primissimi vagiti in maglia viola sono incoraggianti: buona prestazione proprio contro la Lazio, assist decisivo a La Spezia e primo sigillo alla terza presenza in Serie A a Sassuolo. 

La scivolata vincente al Mapei Stadium poteva essere la miccia per innescare King Arthur, che da quel momento però ha sguainato la spada solo sporadicamente. Oltre al lampo del Maradona ad aprile poco altro e stagione che si chiude con 2 gol in 16 gare in Italia ed un ballottaggio contro un attaccante tutt'altro che infallibile come Piatek spesso risoltosi a favore del pistolero polacco. In estate la conferma, grandi proclami da parte del calciatore e dello staff tecnico, che afferma di puntar forte su Arturone. Poi però arriva Luka Jovic, che prende il numero sette ma idealmente rimpiazza il connazionale Vlahovic come nove viola. Da agosto inizia una convivenza difficile, con un dualismo che non esalta nessuno dei due.

Anche il primo scorcio della stagione corrente scorre via con pochi acuti da parte del centravanti verdeoro: in campionato Cabral mette a segno appena 3 reti in 15 apparizioni (8 da titolare), in Conference arrivano 2 reti (uno ai playoff con il Twente, l'altro a Riga). In totale sono 5 gol ed un assist in 23 partite, non certo i numeri simil-Scarpa d'Oro con cui Cabral si era presentato dalla Svizzera.

Se ci concentriamo però sull'ultimo scorcio di tempo, King Arthur sembra aver invertito la rotta: la travolgente azione con cui aveva sbloccato l'incontro a inizio gennaio contro il Monza sembrava poterlo stappare, tant'è che pochi giorni dopo col Sassuolo Italiano l'aveva riconfermato dal primo minuto (solo in un'altra occasione, a Lecce e contro l'Inter, Cabral aveva giocato da titolare in due partite consecutive di campionato). Il problema muscolare patito coi neroverdi aveva stoppato per l'ennesima volta il disperato tentativo di ricerca di continuità del brasiliano, che è però tornato dall'infortunio in tempo record ed ha già racimolato due spezzoni di gara contro Lazio e Torino in Coppa Italia.

Il quarto d'ora giocato giovedì col Toro lascia sperare i tifosi: un ingresso prorompente, tanti duelli vinti coi difensori, una traversa e gol di Ikoné propriziato. In quindici minuti un saggio delle caratteristiche che, nonostante lo score inferiore, spingono tanti tifosi viola a preferire lui rispetto a Jovic: presenza fisica, grinta e generosità in copertura. Domenica, ad un anno preciso di distanza da quel debutto contro la Lazio, il brasiliano potrebbe tornare a disposizione anche per giocare dal primo minuto e nella testa di Italiano tornerà a disegnarsi il ballottaggio tra lui e Jovic. Adesso che sembra prossimo al pieno recupero fisico, allo scoccare del suo secondo anno a Firenze, la speranza è che ci siano finalmente le condizioni per vedere un nuovo Cabral.