TENUTA DIFENSIVA MA NON SOLO: LE TRE RISPOSTE CHE I VIOLA SI PORTANO DIETRO DA UDINE

26.09.2021 19:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
TENUTA DIFENSIVA MA NON SOLO: LE TRE RISPOSTE CHE I VIOLA SI PORTANO DIETRO DA UDINE
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Fiorentina chiude la settimana dei tre impegni di campionato con il fiato un po’ corto ma tre punti dal peso specifico enorme. Alla Dacia Arena i viola hanno sofferto e lottato come forse mai successo in questo ottimo avvio di stagione e, proprio per la spigolosità dell’avversario e le difficoltà dei tre impegni ravvicinati, le risposte date sono più che incoraggianti.

La prima l’ha data la difesa: per la prima volta la squadra di Vincenzo Italiano ha tenuto la porta inviolata. Non lo ha fatto certo con disinvoltura, visto che l’Udinese (soprattutto nella ripresa) ha bussato parecchie volte in area viola, ma la linea difensiva è stata tenuta a galla nel primo tempo dalle chiusure di Lucas Martinez Quarta (giallo a parte, uno dei migliori) e nel secondo da due interventi salva-risultato di Bartlomej Dragowski

Lo zero alla voce gol subiti è un dato che farà felice mister Italiano, così come l’apporto al match delle cosiddette “seconde linee”. Gli ingressi di Nastasic,Terzic, Maleh e Amrabat (giocatori che prima di oggi avevano un minutaggio complessivo di 220 minuti in quattro) oltre a quello nel finale di Igor sono stati più che positivi;  soprattutto l’innesto del marocchino ex Verona, capace di opporre muscoli e dinamismo contro un centrocampo, quello dei bianconeri, che stava prendendo il controllo del gioco, è stato fondamentale negli ultimi minuti. Con il subentro di Terzic, Italiano ha adesso coinvolto tutti i calciatori in rosa (se si escludono quelli provenienti dalla Primavera); una possibilità, quella di fare affidamento su tutti i giocatori a disposizione, che diventa fondamentale visto il gioco dispendioso che il tecnico siciliano chiede ai suoi.

L’ultima risposta l'ha data proprio il mister sulla gestione delle energie della squadra: dopo il ko con l’Inter erano state mosse alcune critiche ad Italiano per la partenza troppo avventata contro l’Inter, con un dispendio di energie nel primo tempo che si era rivelato decisivo nella ripresa. Contro l’Udinese l’ex Spezia ha apportato diverse variazioni al suo piano partita, cambiando a metà ripresa gli interni di centrocampo (fuori Duncan e Bonaventura per Maleh e Amrabat) e l’unico che ancora non aveva rifiatato in campionato (Biraghi, sostituito da Terzic). La gestione delle energie è sembrata più oculata e la Fiorentina, pur chiudendo in affanno, ha retto il crash test contro una delle squadre più fisiche della Serie A: 109 km percorsi (due in più dei bianconeri ed un record per i viola quest’anno) ed il 60% dei duelli vinti contro una squadra di olimpionici e corrazieri del calibro di Nuytinck, Samir, Wallace e Beto sono dati che testimoniano la durezza messa in campo da Vlahovic e compagni.

L’1-0 di Udine può essere visto come la dimostrazione che i viola di Italiano possono vincere anche in altri modi rispetto a quelli visti fino ad oggi; per questo e per i segnali dati dalla squadra quella di Udine è una tappa importante per la crescita del gruppo di Vincenzo Italiano.