PROVACI ANCORA, FEDE
Attorno a quel gol spacca partita che un anno fa permise alla Fiorentina di trionfare a San Siro nel corso di una stagione maledetta ruotano tanti significati. Perché, innanzitutto, a segnare al minuto numero 73 fu Chiesa (giocatore che quando fa gol fa sempre notizia), perché per il classe ’97 fu in assoluto la prima rete realizzata contro una grande squadra (prima di allora l’esterno aveva potuto esultare soltanto contro medio-piccole) e perché da quel momento Federico non si è più fermato: dal 22 dicembre, giorno del trionfo al Meazza, fino al 15 marzo (data del suo ultimo gol prima della rete decisiva di mercoledì contro la Sampdoria), Chiesa ha segnato con una regolarità disarmante, realizzando la bellezza di undici centri tra campionato e coppa Italia nell’arco di meno di tre mesi. Una forza della natura incredibile, che nell’economia di un’annata semi-disastrosa come quella appena passata è stata a conti fatti decisiva per la salvezza della Fiorentina.
Il momento per l’attaccante, in questa fase, sembra davvero simile a quello tutto rose e fiori di pochi mesi fa: Chiesa infatti ha inaugurato la sua stagione con il gol della sicurezza realizzato a tempo scaduto contro il Monza, ha fornito prove incoraggianti alle prime di campionato contro Napoli e Genoa (contro cui ha centrato un palo nei minuti di recupero), ha sfiorato il gol contro la Juventus e si è visto negare per un’astrusa regola la prima gioia in Serie A contro l’Atalanta, salvo poi mettere il punto esclamativo sulla questione appena tre giorni dopo, con la rete del momentaneo 2-0 che ha permesso alla sua Fiorentina di blindare il successo contro la Sampdoria, rompendo un'astinenza da vittorie lunga 18 turni. Il tempo, dunque, è propizio per sperare che il numero 25 possa ripetere un’altra prestazione maiuscola (condita da gol) anche domani sera a San Siro, nella scala del calcio, dove ha saputo già essere decisivo meno di un anno fa: “Provaci ancora, Fede” verrebbe da dire, mutuando un notissimo soggetto di Woody Allen.