IL TIFO AL TEMPO DEL COVID19: GRUPPO SICILIA, PICCOLO GRANDE CUORE VIOLA

23.04.2020 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
IL TIFO AL TEMPO DEL COVID19: GRUPPO SICILIA, PICCOLO GRANDE CUORE VIOLA

Trovo sempre più emozionante parlare coi vari tifosi viola sparsi per l’Italia intera, un’Italia barricata ancora fra le mura domestiche alla quale proviamo a dare un attimo di serenità parlando del “banale” calcio nelle varie parti della penisola e ascoltando i ricordi in dialetti diversi. Questa volta mi sono spinta all’estremo, inteso come territorio italiano, e vi presento il Gruppo Sicilia per mezzo del suo responsabile alla comunicazione Daniele Turco.

Come state vivendo questa quarantena?

“Per fortuna abbastanza bene e abbiamo pochi casi di contagio da Covid19. Avevamo paura dell’onda di coloro che sono rientrati dal nord ed è scoppiato quasi un “razzismo al contrario” verso chi proveniva da lassù, anche se erano conterranei che non potevano fare a meno di tornare. E’ stata una brutta sensazione e non nascondo che ho pianto dalla paura.”

Avete tenuto botta a questo pericolo dei rientri.

“Possiamo dire di sì o forse il clima ci ha realmente aiutati, come alcuni sostengono. Non possiamo permetterci troppe terapie intensive ed è risaputo che molti di noi salgono spesso al Nord per curarsi. Voglio fare un plauso a Nicola Di Cataldo, un ragazzo del nostro gruppo, che è medico da poco ed è impegnato con il padre e il fratello, tutti dottori, in prima linea nella zona rossa di Troina.”

Diamo quindi merito anche alla Sicilia e ai siciliani, a volte alla ribalta per situazioni meno belle.

“E’ vero, anche se qualcuno ha fatto delle stupidaggini, come in quel video che è circolato sulla festa fatta sul tetto di un palazzo a Palermo. Però la maggioranza ha capito il pericolo che corriamo ed ha paura anche per i tanti anziani. Un grazie va anche ai tanti sindaci della nostra isola che si sono esposti, anche in modo colorito, per richiamare tutti all’ordine e far rispettare le direttive del governo.”

Parliamo un po’ di calcio. Cosa pensi dell’ipotesi, tornata in ballo, sulla cessione di Chiesa alla Juventus?

“Diciamo che nel nostro club abbiamo spesso parlato della delusione che il ragazzo ci ha dato nella prima parte della stagione, come ci ha fatto piacere vederlo tornare a sorridere ma siamo convinti che, se dovesse partire, non sarà una grande perdita. Se vuol fare la fine di Bernardeschi, si accomodi. Per maturare definitivamente dovrebbe però rimanere ancora nella Fiorentina.”

Come si diventa tifosi viola nella splendida Trinacria?

“Ci sono tre possibilità. La prima è legata ai figli e nipoti di coloro che hanno vissuto le stagioni d’oro degli scudetti; la seconda è quella degli innamoramenti per calciatori tipo Antognoni e Batistuta; la terza è per follia, come quella del nostro dottor Di Cataldo che si è avvicinato alla fede viola quando la squadra andò in C2.”

Tu in che categoria ti collochi?

“Io mi sono innamorato di Antognoni e vorrei tanto un giorno incontrarlo e, per scherzo, dico sempre che gli chiederei i danni per quello che ho speso per stare dietro alla Fiorentina! Pensa che quando mi sono dichiarato a mia moglie le ho regalato il DVD del film “Febbre a 90” che parla appunto della passione e ossessione calcistica. Lei poi, quando aspettavamo il primo figlio, mi minacciava dicendomi che non avrei potuto chiamarlo Viola se era una bambina, ma mi ha poi inconsciamente accontentato scegliendo lei il nome Manuel per il bimbo che è nato. Lo stesso di Rui Costa, Pasqual, Vargas…una gioia grande!”

Mi fai una breve cronistoria del Gruppo Sicilia?

“Il gruppo nasce nel 2003 dall’idea di Giusto Ricupati di Bagheria che, dopo un Fiorentina-Castel di Sangro, cominciò a cercare persone per fare un viola club nell’isola. C’era già un altro gruppo di tifosi viola a Siracusa e nel 2005 ci siamo uniti. Purtroppo le alterne vicende, i problemi personali ed economici negli ultimi anni ci hanno visto poco presenti. Proprio in questo campionato siamo però tornati a Firenze per la partita contro la Lazio, siamo saliti in 12 ed abbiamo considerato questo incontro come il nostro nuovo inizio. Adesso siamo all’incirca 20 persone. Vorrei con l’occasione ricordare Sebastiano Zammiti, che è scomparso la settimana scorsa, ed era il padre di Barbara e Rafael, due dei nostri soci.”

Cosa pensi se ti dico solo Fiorentina?

“All'amore folle, sarà banale ma è la prima cosa che mi viene in mente. Pensa che sto passando questa passione già al mio bimbo di tre anni e vederlo baciare il giglio di Firenze mi fa commuovere.”

Hai una partita che vorresti rivivere?

“La mia prima partita nel gennaio ’90 per il mio undicesimo compleanno. Si giocava Lazio-Fiorentina e finì 1-1 con gol di Ruben Sosa per loro e pareggio di Kubik per i viola. Ero già un fiorentino perso e mi ricordo tutto di quel giorno, dal riscaldamento di Baggio ai tifosi viola sugli spalti. Mi ricordo anche che non ho potuto esultare al pareggio perché ero in mezzo ai laziali e ci stringemmo solo forte la mano con mio fratello.”

La Signora in viola