DICEMBRE A SECCO
All'amichevole di ieri contro il Lugano, oltre che per il rientro agognato di Gaetano Castrovilli, si guardava per avere qualche risposta in più dall'attacco. Nella consueta lettera a Babbo Natale, più di un tifoso viola avrà infatti chiesto ad uno tra Luka Jovic ed Arthur Cabral di battere un colpo e invece anche contro gli svizzeri l'unico ingranaggio che è sembrato non girare nel meccanismo di Vincenzo Italiano è stato il centravanti.
Ieri è toccato a Luka Jovic, in campo per sessanta minuti: un'ora di molte ombre e poche, flebili luci, pur in un contesto in cui la Fiorentina, anche grazie all'accidentata tenuta difensiva del Lugano ed alla superiorità numerica, è riuscita spesso e volentieri ad andare in porta. Il serbo è sembrato ancora una volta poco coinvolto negli attacchi gigilati e l'unica volta in cui si è fatto vedere in zona-gol è stata per commettere un errore da matita blu a tu per tu con Saipi. Arthur Cabral è invece stato spettatore del 6-1 inflitto dai viola agli svizzeri: dopo aver goduto di ampio spazio nelle prime sei amichevoli di dicembre, il brasiliano ha riposato in occasione del match di ieri al Franchi. Un'esclusione probabilmente dettata da logiche di preparazione, che ha però prolungato l'astinenza del classe '98, una delle note meno positive di questo periodo di preparazione in casa viola.
In questo, le amichevoli hanno rispecchiato un problema ormai atavico della squadra di Vincenzo Italiano: seppur in un contesto meno competitivo, la Fiorentina non è riuscita mai a coinvolgere il proprio centravanti in maniera continua; o se vogliamo ribaltare la prospettiva, Italiano non ha ancora trovato una prima punta che possa dare garanzie. Sia Jovic, che ha la parziale scusante di essere tornato da dieci giorni a causa del Mondiale -vissuto comunque da comparsa con soli 30 minuti giocati in Qatar-, sia soprattutto Cabral, titolare in quasi tutti i test-match della Fiorentina, arrivano a Natale con zero reti nel sacco. Dai suoi due attaccanti Italiano non ha raccolto nessuno dei 27 gol messi a referto dalla gara contro l'Arezzo ad oggi. Un dicembre a secco per i due giocatori che avrebbero dovuto spartirsi l'eredità di Dusan Vlahovic, carica ancora vacante a quasi un anno dalla partenza del classe 2000. Ad una manciata di giorni dall'apertura della finestra invernale di mercato, visto il rendimento del serbo e del brasiliano, non è escluso che Pradé e soci riaprano il casting per la prima punta.