DALLA LEGA ALLO STADIO: LO STRESS TEST DI COMMISSO
Sono ore intense per i tifosi della Fiorentina, che oltre a dover fare i conti con l'allarme nazionale legato al Coronavirus - arrivato probabilmente nelle ore decisive per quanto riguarda il piano di contenimento effettuato dalle autorità italiane - e all'impossibilità di poter assistere alle partite della propria squadra almeno fino al 4 aprile, senza scordarsi inoltre dell'incertezza ad oggi totale sulle possibilità di edificare un nuovo stadio dei viola in tempi brevi, specialmente dopo il comunicato apparso all'ora di pranzo sui canali ufficiali. Una "lettera di Rocco al popolo viola" che parla chiaro: la Fiorentina non parteciperà al bando comunale per la Mercafir. Per una serie di motivi, in primis il mancato soddisfacimento delle tre condizioni poste da tempo in essere dalla nuova proprietà.
Proprio il nuovo ciclo inaugurato da Rocco Commisso, sta vivendo in queste ore il massimo momento di stress test, dato che tutti i buoni propositi ed il grande entusiasmo mostrato dal magnate italo-americano sin dalle ore antecedenti l'annuncio ufficiale del passaggio di consegne societario, sono messi alla prova dalla straordinaria precarietà di alcune situazioni, che stanno mostrando il lato negativo della medaglia al tycoon nato in Calabria ma cresciuto negli USA. E si salta facilmente dalla questione stadio, per la quale lo stesso Commisso ha richiesto un aiuto esteso alle autorità regionali della Toscana ma anche alle istituzioni statali per poter avere delle agevolazioni altrimenti inimmaginabili, a quella che ha tenuto banco negli scorsi giorni: l'unità e la coesione della Lega Serie A.
Una gestione paradossale dei calendari, pur tenendo forzatamente conto dell'emergenza collettiva e del bisogno di avere aggiornamenti costanti prima di prendere una decisione che risulti definitiva, è un aspetto che ha infastidito, e non poco, la proprietà viola. Specie per essere stati inviati ad Udine per una trasferta "a vuoto", che oltre ai rischi sanitari ha comportato anche la perdita seduta stante di 60mila euro circa, somma che però ACF ha già fatto sapere di volersi veder rimborsata, per la quale ha già fatto ufficialmente richiesta. Commisso stesso in queste giornate così difficili, vorrebbe poi essere personalmente in città, per avere un riscontro diretto sullo stato delle cose, ma l'allarme legato alla diffusione del virus lo costringerà a dover rimandare il momento della sua nuova venuta in suolo fiorentino. Fa tutto parte di uno stress test durissimo, di quelli che possono mettere alla prova anche le personalità più coriacee, convinte e ferme: se anche questo sarà superato a pieni voti, allora davvero poco potrà fermare Commisso.